Non accenna ad arrestarsi il dibattito connesso alla prossima riforma della previdenza. Ogni qual volta si crede di aver assistito a tutto, di aver ascoltato ogni dichiarazione o intervento possibile viene fuori qualcos’altro, qualcosa che ti fa ripensare tutto. E’ come se ogni giorno trovassimo una matriosca pensando sia l’ultima e invece scoprissimo poco dopo che ne contiene un’altra al suo interno. Le ultime news sulle pensioni aggiornate ad oggi 30 settembre si rifanno alle ‘solite’ (seppur interessanti) dichiarazioni istituzionali del presidente INPS Tito Boeri e del presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano ma ruotano anche attorno ad nuovo clamoroso ricorso mosso dalla CIDA contro la Legge Fornero.

Il sindacato che tutela gli interessi delle figure dirigenziali non ha digerito il piano di rimborsi stabilito dal governo Renzi all’indomani della sentenza della Consulta che dichiarò incostituzionale il blocco alla perequazione dei trattamenti previdenziali e ha così deciso di ricorrere nuovamente alla Consulta. Il presidente di CIDA Giorgio Ambrogioni ha sottolineato come si tratti di una questione di ‘giustizia’ esprimendo tutto il proprio disappunto per il fatto che le Pensioni dei dirigenti d’azienda, seppur notevolmente più elevate rispetto alla media, non siano state reintegrate come previsto dal dispositivo normativo contenuto nella ‘prima’ sentenza della Consulta.

Novità pensioni oggi trenta settembre: Boeri vuole l’ultima riforma, Damiano fa il ‘ragioniere’, Renzi nicchia

Le ultime news sulle pensioni aggiornate ad oggi 30 settembre si rifanno in primis alle dichiarazioni rilasciate da Cesare Damiano, che ormai da tempo continua a fare il ‘ragioniere’ dello Stato. L’ex ministro ha ribadito come nel caso di un’uscita a 62 anni, ‘il costo dell’anticipo per i primi 4 anni di una pensione penalizzata dell’8% sarebbe compensato dai risparmi maturati nei successivi 18 anni con un risparmio globale del 4,22%’.

La testi di fondo di Damiano è chiara: bisogna pensare in un’ottica di lungo e non di breve periodo, ma Renzi da quest’orecchio ha dimostrato in più di un’occasione di non sentirci. L’UE non vuole incrementi del monte spese previdenziale italiano né sul lungo né nel breve periodo e il Premier ha intenzione di rientrare senza alcuna remora all’interno del recinto di paletti costruito da Bruxelles.

E’ tornato a parlare anche Tito Boeri stando al quale ‘esistono le condizioni per fare un’ultima riforma delle pensioni’. In tutto questo Renzi nicchia e aspetta di ricevere il programma di Padoan.

Notizie pensioni oggi trenta settembre: la CIDA muove di nuovo ricorso contro la Legge Fornero

A prendersi la scena in merito a pensioni e previdenza quest’oggi, giorno trenta settembre, è però senz’altro la mossa della CIDA che ha deciso di impegnare nuovamente la Corte Costituzionale sulla questione del blocco delle perequazioni voluto dalla Legge Fornero. Il governo Renzi ha sì recepito la sentenza della Consulta ma ha previsto un piano di rimborso ad hoc: il 100% del ‘maltolto’ è toccato solo a chi percepisce pensioni fino a tre volte il minimo (circa 1500 euro) mentre per i trattamenti superiori ai 3000 euro non è stato previsto il reintegro di neanche un euro.

‘Non è giusto privare di aumenti chi prende 4000 euro di pensione lordi - ha commentato Ambrogioni così come riportato da Repubblica.it - Non dimentichiamo che già in passato le pensioni maggiori hanno pagato un costo non indifferente alla necessità di rifinanziare il sistema. E poi questo accade a fronte di un pagamento in contributi ingente nel corso di tutta una carriera ad alti livelli aziendali’. La CIDA sta facendo solo gli interessi dei lavoratori che tutela e a breve proporrà la propria azione legale: a Voi chiediamo se era davvero necessario in questo momento avviare l’ennesima battaglia per tutelare trattamenti previdenziali che superano i 3000 euro al mese. Che ne pensate? Commentate l’articolo qui sotto e fateci avere le vostre idee.