Se non è un terremoto poco ci manca. Il governo Renzi continua a trattare la questione della riforma della previdenza come fosse un gioco, senza darle la giusta importanza né la giusta rilevanza. Il teatrino andato in scena ieri in Commissione Lavoro altro non è se non la logica conseguenza di uno stato di cose che così com’è non può non far pensare ‘male’. Non può non indurre a non avere più fiducia nelle Istituzioni. Non può non portare i cittadini lontano dalla politica. Cosa assai più grave se si considera che Renzi, Padoan e l’UE (che reggono i fili dall’alto) stanno andando contro le esigenze di chi oggi mantiene il paese e di chi l’ha ‘mantenuto’ con 38, 39 o 40 anni di lavoro.

Il caso pensioni lavoratori precociesemplifica perfettamente questo concetto con le ultime news aggiornate ad oggi 10 settembre che continuano a puntare nella stessa direzione degli ultimi giorni. Il governo non vuole spendere denaro nella flessibilità in uscita perché l’UE (e di riflesso Padoan) glielo impediscono. In tutto questo sorprende e non poco l’atteggiamento di Poletti, che in questo governo sembra contare ‘come il due di coppe con briscola a bastoni’. Ogni qual volta il responsabile del Welfare si esibisce in una qualche dichiarazione l’Esecutivo va nella direzione opposta: non a caso, subito dopo aver sottolineato che a margine della Legge di Stabilità si sarebbe lavorato sulla flessibilità in uscita, è arrivato il dietro front di Montecitorio.

Strano verrebbe da dire.

News pensioni lavoratori precoci oggi dieci settembre: lettera a Renzi, la categoria non ci sta e attacca

Un simile stato di cose, si diceva pocanzi, non può che sollevare lo sdegno e il disgusto di chi rischia di ritrovarsi stritolato nella morsa di un governo, quello guidato da Renzi, che non comprende (o fa finta di non comprendere) le esigenze dei propri cittadini.

Nella Legge di Stabilità non si parlerà di pensioni. Faccia una cosa a questo punto: si metta davanti ad uno specchio e si chieda:faccio bene o male a far lavorare le persone per oltre 41 anni della loro vita? - recita una mail recapitata proprio a Renzi da parte del gruppo Facebook ‘Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti’ - E quando si recherà a Palazzo Chigi, guardi tutte quelle persone che ci sono e si chieda se sono lì a fare gli interessi del popolo italiano o i propri e se si meritano lo stipendio che prendono’.

Accorato e più che condivisibile, lo stralcio della missiva virtuale inviata al premier dimostra tutta l’amarezza del momento. Ogni altro commento rischia di diventare superfluo.

Novità pensioni precoci aggiornate ad oggi 10 settembre: Poletti nullo, speranze ridotte al lumicino, ma i sindacati?

Le ultime news sul caso pensioni lavoratori precoci aggiornate ad oggi 10 settembre si rifanno inoltre, come già sottolineato in apertura, alla latitanza di Poletti, che in un contesto nel quale Padoan e MEF comandano tutto rischia di essere ‘detronizzato’ dal proprio ruolo di ministro del lavoro. L’ex PCI aveva assicurato che in Legge di Stabilità si sarebbe lavorato alla previdenza, ragion per cui la credibilità del ministro appare ormai ai minimi storici.

E i sindacati? ‘Sarebbe incredibile se il Governo Renzi rinviasse l’introduzione della flessibilità di accesso alla pensione ripetutamente annunciata negli ultimi mesi’ ha dichiarato Proietti della UIL, con Vera Lamonica di CGIL a fargli eco: ‘È indispensabile che la Legge di Stabilità affronti il tema delle Pensioni, introducendo quella flessibilità necessaria a dare risposte più eque a chi sta per uscire dall'impiego’. Parole condivisibili certo ma pur sempre parole. Dai sindacati, in momenti delicati come quello attuale ci si attenderebbe molto di più. La loro è una cristi d’identità e azione ormai senza tempo. Ma questa è un’altra storia.