Dopo le ultime dichiarazioni del premier Renzi, con le quali è stato dato un sostanziale via libera ad una modifica delle norme pensionistiche, il governo è al lavoro per cercare di riscrivere la legge previdenziale che possa tenere conto della flessibilità, in modo da abbassare l'età pensionabile. Ovviamente, questo eventuale intervento dovrà tener conto delle risorse finanziarie che si hanno a disposizione e degli obiettivi che sono stati fissati dal ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, nel Documento di Economia e Finanza (DEF).

Potrebbe essere preso in considerazione il sistema Quota 100

Aspettano con ansia le decisioni dell'esecutivo diverse categorie di lavoratori che stanno sentendo più di altreil peso della crisi economica che ha colpito l'Italia. Si torna a parlare di un sistema flessibile che, nei mesi scorsi, era stato tra i più 'gettonati' negli ambienti parlamentari, anche se la sua applicazione appare piuttosto difficile. Parliamo del sistema Quota 100, una normativa flessibile basata sul valore 100, appunto, quale somma tra età anagrafica e versamenti contributivi. Questo metodo, però, sembrerebbe troppo costoso per le finanze italiane. Per questo motivo, si parla insistentemente di inserirepenalizzazioni di almeno il 2 per cento per ogni anno di anticipo rispetto agli attuali limiti pensionistici.

Qualche speranza anche per il sistema Opzione Donna

Sul tavolo del premier Renzi rimane in evidenza anche la questione relativa al sistema contributivo donna. Molte donne aspettano che il governo prenda delle decisioni sulla proroga Opzione Donna anche se, in queste ultime ore, si fa strada una nuova ipotesi di rivedere i limiti di accesso alla pensione anticipata per le lavoratrici: si passerebbe dagli attuali 57 (58 per le autonome) a 63 anni (64 anni per le donne che svolgono un lavoro autonomo).

Rimarrebbe invariato il requisito dei 35 anni di contributi. Potrebbe, inoltre, essere rivisto il meccanismo di calcolo degli assegni previdenziali che, secondo Poletti, potrebbe portare ad una riduzione del 10 percento e non più ad un ricalcolo contributivo della pensione. Possibile un'estensione di questo metodo anche agli uomini.