La riforma scolastica Giannini-Renzi è incostituzionale. L’accusa viene dal Presidente Onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione Ferdinando Imposimatoche a margine di un convegno sul tema è tornato a parlare di Scuola, istruzione e… Costituzione. Si, perché secondo Imposimato così com’è impostata la riforma della scuola non rispetta alcuni principi cardine del nostro testo costituzionale, in primis gli articoli 33 e 97. Un duro attacco che fa seguito alla mossa del presidente della Regione Veneto Luca Zaia che ha presentato un ricorso alla Corte Costituzionale contro il provvedimento Giannini-Renzi.
Le polemiche divampano anche sulla questione legata al bonus merito: il numero uno del MIUR Stefania Giannini continua a dire che il governo stanzierà somme mai viste negli scorsi decenni, ma a conti fatti lo Stato spenderà molto meno del previsto. Le ultime news sulla scuola aggiornate ad oggi 23 settembre consegnano in definitiva uno spaccato ancora nebuloso e più che mai complesso da leggere. Cerchiamo di dare alcune chiavi di lettura.
Riforma scuola, news oggi ventirè settembre: per Imposimato la manovra Giannini-Renzi-MIUR è incostituzionale
A fare la parte del leone è stato il magistrato Imposimato, che a proposito della riforma della scuola ha parlato di evidenti tracce di incostituzionalità.
La prima riscontrata lesione è quella dell’ articolo33, con una scuola pubblica d’ora in poi privata dei principi di libertà e indipendenza. Anche l’articolo 97, secondo l’Imposimato pensiero, sarebbe stato disatteso: il ‘merito’ dei singoli docenti verrà discusso da un comitato composto da docenti, studenti e membri esterni, ma buon andamento e imparzialità dei giudizi della PA vengono sanciti per legge (così come prevede per l’appunto l’articolo 97) e non possono essere affidati all’arbitrio di pochi.
Si è rivelato dello stesso avviso anche il presidente Zaia che come già accennato ha mosso ricorso contro la legge 107. Il suo atto è stato poi ripreso dalla Regione Puglia, col governatore Emiliano ad aver fatto la stessa identica mossa del leghista. Insomma, la riforma della scuola di Giannini e Renzi continua a fare acqua da tutte le parti.
Una situazione oltre modo delicata dato che non si intravedono al momento toppe da poter porre per arginare le copiose perdite.
Notizie scuola oggi 23 settembre: bonus merito ai docenti, quanto spenderà il governo Renzi?
Le ultime news sulla scuola aggiornate ad oggi 23 settembre si concentrano anche sulla questione del bonus merito ai docenti. Le nuove immissioni, tra Fasi A, B e C costeranno allo Stato 544 mln di euro ma 264 di questi saranno recuperati grazie alla tassazione prevista sui ‘nuovi’ stipendi. Lo stanziamento contabilizzato per il bonus merito ai docenti ammonta invece a 200 mln di euro ma oltre 100 di questi saranno recuperati per mezzo delle imposte. Non abbiamo allora timore di dire che i numeri più volte sbandierati da Giannini vadano un attimo rivisti o quanto meno presentati in modo più realistico.
L’unica parola che al momento ci viene in mente per descrivere lo status quo è pasticcio. Pur non volendo mettere in dubbio la ‘buona fede’ di Renzi, Giannini e del MIUR nel voler costruire una riforma ampia, strutturata e ben definita che fosse davvero in grado di cambiare look all’universo dell’istruzione italiana i risultati non paiono apprezzabili. La coperta appare sempre più corta: si aggiunge da un lato ma si toglie dall’altro, con la conseguenza che anziché fare passi in avanti si rimane sempre fissi nello stesso punto. Per non dire che si torna indietro. L’imperativo chiave adesso è restare alla finestra: se volete seguire tutti gli aggiornamenti potete cliccare sul tasto Segui posto in alto a fianco al nome dell’autore del pezzo.