È importante che tutte le contraddizioni del concorso scuola 2015-2016 non scompaiano dal dibattito giornalistico e mediatico: le ultime novità sulle procedure concorsuali sono oramai note a tutti e riguardano soltanto l'aspetto tecnico-organizzativo. Si parla, infatti, di una possibilità concreta che, almeno per la Scuola secondaria, non vi siano prove preselettive, mentre le prove scritte e orali dovrebbero essere basate più sulle competenze didattiche che non sulle conoscenze disciplinari. I posti che il bando dovrebbe mettere in gioco sarebbero 90mila, almeno secondo le ultime indicazioni, e il concorso scuola 2015-2016 viene 'sponsorizzato' come una grande opportunità per i docenti abilitati delle Graduatorie d'Istituto: si parla, ovviamente, di TFA, PAS e SFP.
Un argomento che sembra essere uscito dal dibattito è quello riguardante la cosiddetta 'quota idonei': su questo aspetto, che potrebbe essere determinante per il futuro di migliaia di precari, sembra essere calato il silenzio; invece, dovrebbe essere al centro della battaglia di sindacati, associazioni e comitati di precari.
Il destino di TFA e PAS, la quota idonei e le ultime notizie sul concorso scuola 2015/6
Le ultime rivelazioni sul concorso scuola 2015-2016 non chiariscono un punto fondamentale, quello della 'quota idonei': si tratta di coloro che, pur non 'vincendo' il concorso, si trovano ad aver superato tutte le prove e ad essere considerati appunto 'idonei'. La questione si gioca sulle percentuali: in passato si è parlato del 10% di idonei, mentre la richiesta dovrebbe essere del 100%.
La motivazione è semplice: gli abilitati tramite TFA e PAS sono personale già duramente selezionato (TFA) o con grande esperienza diretta nelle scuole (PAS) e non si comprende perché dovrebbero essere tenuti fuori: non si tratta, ovviamente, di richieste 'corporative' ma semplicemente di un dato di fatto, si tratta di docenti esperti e preparati che non potrebbero che giovare alla scuola italiana.
Se una lotta politica è necessaria, dovrebbe essere proprio su questo punto; ma, intanto, cosa succederà a coloro che non vinceranno il concorso scuola 2015-2016 e non rientreranno tra gli 'idonei'? Il percorso previsto dalla legge 107 del 2015 è il seguente: attendere la prossima tornata concorsuale che non avverrà prima del 2019-2020; vincere il concorso; attuare il programma triennale di specializzazioni e tirocini (con contratti di collaborazione non superiori di 500 euro); entrare di ruolo non prima del 2023-2024.
Facendo due calcoli, si comprende come molti docenti, selezionati e preparati, saranno costretti a cambiare mestiere: se l'età media di questa categoria è già ben superiore ai trent'anni, attendere altri 7/8 anni nella speranza di un 'posto fisso' per molti sarà impossibile. Insomma, le pressioni sul bando dovrebbero essere molto decise e si dovrebbe sicuramente cercare di portare la situazione di questi docenti al centro del dibattito politico e mediatico.Queste eranole ultime notizie sul concorso scuola 2015-2016; per approfondimenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.