È stato emanato nella giornata di ieri un comunicato unitario da parte delle maggiori sigle sindacali (CGIL, CISL, UIL, Snals e Gilda) in cui si sottolinea come si sia presa la decisione di impugnare dinanzi al TAR del Lazio il decreto applicativo n. 767 del 2015. La motivazione è che, all'interno di suddetta norma, si conferma l'esclusione dal piano straordinario di assunzioni per la Scuola di tutta una serie di categorie di lavoratori precari della scuola: in primo luogo, i docenti abilitati tramite TFA e PAS; in secondo luogo, i diplomati magistrali prima del 2001-2002, i quali hanno avuto pareri favorevoli anche da alcuni giudici del lavoro; in terzo luogo, gli idonei dei concorsi precedenti al 2012; in quarto luogo, il personale della scuola dell'infanzia; in quinto luogo, i precari che vantano 36 mesi di servizio nelle scuole; infine, il personale ATA che non è rientrato in nessun modo nel piano assunzioni.

Il tentativo dei sindacati è quello di non far 'morire' la mobilitazione contro la riforma della scuola del governo Renzi; la domanda, però, che occorre porsi è quale sia la possibilità di riuscita di questa nuova ridda di ricorsi.

Gli scenari e i ricorsi per l'inserimento in GaE: quali speranze per TFA, PAS e altre categorie?

Il ricorso presentato dai sindacati per l'inserimento nel piano assunzioni scuola e, di fatto, nelle GaE per tutta una serie di categorie di precari della scuola si fonda su queste motivazioni giuridiche e costituzionali: il decreto applicativo violerebbe non soltanto gli articoli n. 3 e n. 117 della Costituzione Italiana, ma anche la direttiva 1999/70 dell'Unione Europea come recepita dalla famosa sentenza sui precari della Corte di Giustizia Europea.

Si tratta dell'ennesimo ricorso per quella che viene considerata la più grande iniquità della legge di riforma della scuola: l'esclusione dalle GaE e dal piano assunzioni di un personale estremamente formato (TFA) e con anzianità di servizio (PAS), una categoria di docenti che ha in media quasi quarant'anni d'età e che potrebbe rappresentare una svolta all'interno dell'istituzione scolastica.

Certo, le speranze non sono altissime, anche perché di ricorsi in questo senso ne sono stati fatti molti già negli anni precedenti e tra le varie sedi competenti c'è stato più che altro un passarsi la patata bollente, senza giungere ancora ad una sentenza definitiva. La giustizia amministrativa potrebbe sicuramente incidere con forza su questo processo, ma la questione sembra essere più che altro politica: una sentenza favorevole per l'immissione nelle GaE e, dunque, in ruolo per i docenti abilitati PAS e TFA e per le altre categorie, significherebbe far saltare l'intero piano della 'Buona scuola': l'impressione è che la giustizia amministrativa non se la senta, i ritardi clamorosi non potrebbero essere spiegati altrimenti.

Sulla validità del ricorso presentato nella giornata di ieri da parte delle sigle sindacali, si attendono commenti dagli esperti: ma il procedimento sarà sicuramente lungo e, alle porte, si profila già il concorso scuola 2015-2016.

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