Come tutte le promesse di Renzi anche quella sulle Pensioni sembra svanire. Durante la trasmissione condotta da Fabio Fazio "Che tempo che fa " il Premier interrogato sui tempi della prossima legge di Stabilità ha sottolineato che i parametri che servono per mettere in legge la riforma pensionistica, non sono chiari e che c'è bisogno di più tempo per prepararli. Una nuova mazzata che i pensionati non si aspettavano perché questo tema, questa estate, era stato a più riprese riproposto con conferme e repentini ripensamenti. L'ultimo intervento di Renzi nel mese di settembre lasciava trasparire delle speranze per gli ultra sessantaduenni in attesa di pensione.

E invece dietrofront nuovamente con i dubbi che ormai assalgono i lavoratori. Le domande più frequenti sono: ci sono i soldi per la riforma? Il governo vuole veramente approvare la legge pensionistica? Perché si sta temporeggiando e si sta tentando di arrivare al 2018? L'europa è veramente interessata alla situazione italiana?

Quali sono le risposte

I soldi per la riforma ci sono? Com'è che i soldi si trovano per eliminare le tasse sulla casa e non ci sono invece per risolverela flessibilità? Perchè favorire solo una parte, più o meno benestante di cittadini, escludendo chi non è proprietario di immobili e non dare l'opportunità ai pensionandi di avere il giusto riposo? Perché questo è un cavallo di battaglia di Renzi che somiglia tanto a quello di Berlusconi che ha sempre puntato a questa soluzione.

Certo che una forzatura del genere si scontra con quanto suggerito dalla UE. La legge pensionistica dovrebbe avere la priorità perché i giovani hanno bisogno di lavorare e solo così è possibile aiutarli. O forse i soldi non ci sono perché Renzi, con il Jobs Act, deve pagare i contributi a favore delle imprese e non ha altre risorse da impegnare.

Probabilmente questo giochetto di spostare la data un poco per volta potrebbe portare vantaggi al governo perché se si arriva al 2018 i risparmi della legge Fornero non verrebbero intaccati e tantissima gente andrebbe in pensione con la vecchia riforma.

La realtà

A questo punto il governo, non venendo incontro alle esigenze dei lavoratori, sta buttando nella spazzatura la possibilità che i cittadini apprezzino la linea politica programmata.

I lavoratori sicuramente abbandoneranno la sinistra. Il PD non ha capito che non è possibile ripetere gli stessi errori. La gente è stufa di fare sacrifici e vedere la casta che vive in un altro mondo e non si rende conto che, per una questione morale, tutti i privilegi dovrebbero essere sospesi o almeno contenuti. Al popolo noninteressa che i partiti litighino per la legge elettorale mentrealtre esigenze più importanti vengono dimenticate.

I Sindacati a differenza di quando venne promossa la legge Fornero spingono per una rapida soluzione ma è ancora troppo poco rispetto a quanto i lavoratori si aspettano. Alle prossime elezioni se ne vedranno delle belle e solo in questo modo il PD si sveglierà dal torpore nel quale è avvolto.

E si renderà conto di aver perso un'altra occasione. Sicuramente gli scenari cambieranno e la colpa sarà dei vecchi partiti che non hanno saputo riciclarsi e capire quali siano realmente le esigenze degli italiani.