La misurainserita nella legge di stabilità in favoredegli esodati va allargata a tutta la platea dei lavoratori rimasti senza reddito da lavoro in età avanzata: è questa la richiesta alla politica dei comitati territoriali che rappresentano i lavoratori. Una rivendicazione raccolta e fatta propria dall'On. Damiano, che nella giornata di ieri ha ribadito la propria posizione sulla vicenda. Al momento, la misura "riguarda 26300 lavoratori. Vengono inclusi gli edili in mobilità e i lavoratori di aziende fallite [...] Per arrivare al numero di salvaguardati indicato dal Ministro Poletti, cioè oltre 31000 bisogna includere anche circa 5000 lavoratori che sono familiari di disabili" spiega l'esponente della minoranza Dem.

Ma "nonostante questo primo e positivo risultato" prosegue il Presidente della Commissione lavoro alla Camera, "non bisogna dimenticare che secondo le stime dell'Inps restano ancora da tutelare altri 20000 esodati".

Riforma pensioni 2015, lavoratori precoci chiedono un intervento della politica nella legge di stabilità

Appareinvece fortemente contrariata la posizionedei lavoratori precoci, rimasti senza copertura nella bozza della legge di stabilità preparata dall'esecutivo. La decisione di rimandare al 2016 ogni possibile politica di apertura alla flessibilità ha di fatto spiazzato i soggetti che sono rimasti bloccati nelle maglie del lavoro a causa dell'improvvisoirrigidimento dei requisiti di accesso avvenuto nel 2011 con la legge Fornero.

Persone che hanno già effettuato diversi decenni di versamenti alle proprie spalle e che non possono fruire delle tutele di welfare a causa del requisito anagrafico. D'altra parte, l'esecutivo per il momento ha accantonato entrambe le proposte sulle quali sembrava esserci convergenza in Parlamento: stiamo parlando della quota 97 (62 anni di età e 35 di versamenti, con il 2% di penalizzazione annua) e dell'uscita con 41 anni di contribuzione senza ulteriori penalità.

Interventi che sarebbero stati sicuramente determinanti per alleggerire il carico di disagio che attualmente grava sui pensionandi.

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