Arriva un durointervento della Cisl in merito alla misura contenitiva in capo ai pensionati inserita all'interno della legge di stabilità 2016. "La proroga delle attuali limitazioni delle perequazioni fino al 2018 è sconcertante" spiega l'esponente del sindacato Annamaria Furlan, attraverso una nota stampa diffusa nella giornata di ieri. Il motivo della reazione attonita sarebbe da ricercare nel fatto che tale interventorappresenta "il contrario del diritto ripristinato dalla Corte Costituzionale" con la sentenza numero 70/2015e risalente agli scorsi mesi.
Nei fatti, l'interpretazione delle parti sociali è che così facendo "si chiede sempre ai soliti noti di fare sacrifici. Ai pensionati, ai lavoratori, alle famiglie": un meccanismo che nelle analisi sindacali appare contrario al perseguimento dell'equità e che pertanto "deve essere assolutamente cambiato".
Pensioni e stop alle rivalutazioni: ecco comefunzioneranno i taglifino al 2018
Stante la situazione, appare chiaro che salvo ripensamenti dell'ultima ora, ai pensionati verrà richiesto di sacrificare ancora una volta almeno una parte delle proprie rivalutazioni istat. Si salveranno dal provvedimento solo coloro che percepiscono fino a tre volte la pensione minima sociale, mentre scenderà gradualmente fino ad annullarsi l'adeguamento di coloro che sono beneficiari di una pensione che va dalle quattro alle sei mensilità sociali.
Il nuovo taglio partirà ad inizio 2017 e durerà fino al 2018, estendendo quanto già previsto dal Governo Letta per il periodo 2014-2016. La misura servirà per finanziare la settima salvaguardia dei lavoratori esodati ed il via libera ai pensionamenti anticipati delle lavoratrici con opzione donna. Ma i sindacati promettono battaglia ed hanno già annunciato una nuova mobilitazione unitaria per le prossime settimane, in modo da convincere il Parlamento a ricercareuna soluzione più equa rispetto ai provvedimenti appena esposti.
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