Mentre continua il dibattito sulla riforma del sistema previdenziale, in attesa che i ministri Poletti e Padoan prendano una decisione, il presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano appare piuttosto soddisfatto della promessa da parte del premier Renzi di inserire, già nella prossima Legge di Stabilità, misure a favore degli esodati, con la settima salvaguardia, e per le donne lavoratrici che intendono avvalersi dell'Opzione Donna.

Per gli esodati utilizzare le risorse messe da parte con le precedenti salvaguardie

Lo stesso Damiano è convinto che, proprio per gli esodati, possono essere utilizzati i fondi messi da parte per le precedenti salvaguardie, mentre per il sistema sperimentale a favore delle donne, secondo il suo parere, non c'è bisogno di alcuna copertura, dato che oltre i costi dovranno essere conteggiati anche i risparmi.

'Per quanto riguarda la flessibilità in uscita, noi la sosteniamo ormai da molto tempo. Già dalla scorsa legislatura, diciamo che, con l'aspettativa di vita mediaal di sopra degli 84 anni, si riescono ad ottenere dei risparmi e non dei costi. Siamo disponibili al confronto e non vogliamo più accettare, senza verifica, i conteggi delle risorse che servono per attuare la flessibilità. Se, come avviene, tra bilancio di previsione e quello consuntivo c'è una differenza del 50 percento, qualcosa non va per il verso giusto', sottolinea Cesare Damiano.

Cesare Damiano sostiene la sua proposta basata sul sistema Quota 97

Il presidente sostiene che la sua proposta di un sistema che tenga conto della Quota 97, inserita nel disegno di legge numero 857, potrebbe essere una valida soluzione di flessibilità da applicare al sistema previdenziale italiano.

Il ddl in questione garantisce il pensionamento al raggiungimento dei 62 anni di età, con 35 anni di contribuzione e con una penalizzazione massima dell'8 percento, considerando anche la possibilità, per i lavoratori precoci, di lasciare il lavoro con 41 anni di contributi versati, indipendentemente dall'età anagrafica.