Si sta creando una sorta di mistero intorno alla legge di stabilità 2016 del governo Renzi: non è stato ancora presentato il testo definitivo e, dunque, tutti gli annunci fatti sono rimasti, per il momento, soltanto parole. Anche per quanto riguarda la riforma delle pensioni 2016, i provvedimenti per gli esodati e le donne e la proposta di part-time sono soltanto annunci e Cesare Damiano, dopo l'intervento di Boeri, ha deciso di rilasciare delle importanti dichiarazioni che vertono essenzialmente su due punti: il primo riguarda i conti che il MEF ha presentato, il presidente della Commissione Lavoro alla Camera non si trova e ritiene che ci sia qualcosa che non vada all'interno dei calcoli del Ministero dell'Economia; il secondo punto riguarda una nuova proposta di Cesare Damiano: l'idea di mettere in campo una sperimentazione sull'uscita flessibile dal mondo del lavoro per cercare di comprendere quale sarebbe il vero costo di una manovra del genere.

L'idea è di inserire questa forma particolare di sperimentazione all'interno della legge di stabilità 2016, dal momento che il testo non è ancora evidentemente pronto. Certo, l'economia non è una scienza esatta, ma Cesare Damiano intende dimostrare come i calcoli del MEF sulle coperture economiche siano stati a rialzo, come se fosse una sorta di strategia per non permettere che vi siano interventi sulla riforma delle Pensioni: la controproposta ha il sapore di una piccola provocazione.

Damiano, il MEF e le ultime news sulla riforma pensioni 2016 del governo Renzi

Cesare Damiano ci tiene a sottolineare come gli interventi di riforma delle pensioni per il 2016 previsti per la settima salvaguardia degli esodati e per l'opzione donna non siano assolutamente selettivi o addirittura parziali come ha affermato Tito Boeri in un recentissimo intervento: la questione riguarda i calcoli, se sono avanzati nel Fondo Esodati dei soldi, perché non investirli proprio per risolvere, seppur in maniera parziale, la loro assurda situazione?

Damiano è molto polemico e chiede a Tito Boeri se il governo Renzi avrebbe dovuto 'intascare' quei fondi e utilizzarli per qualcos'altro. Lo stesso vale per la proroga dell'Opzione donna: se si tratta soltanto di eliminare due circolari Inps, perché Padoan e il MEF hanno sostenuto che il costo di questo provvedimento è di circa 2 miliardi di euro?

Secondo Cesare Damiano, i conti del governo Renzi non tornano e si richiederà un attento monitoraggio delle spese e dei conti per dimostrare il contrario.

In conclusione del suo intervento, Cesare Damiano decide di lanciare una nuova proposta al governo Renzi: una sorta di riforma delle pensioni sperimentale per il 2016 da inserire all'interno della legge di stabilità.

Anche Tito Boeri aveva attaccato il governo Renzi proprio sul fatto che non si era avuto il coraggio di mettere sul tavolo una riforma complessiva della previdenza e così, appoggiandosi alle riflessioni del presidente dell'Inps ma intendendola evidentemente in maniera differente, Cesare Damiano ritiene che sarebbe la scelta migliore inserire una forma sperimentale di flessibilità in uscita che permetta di calcolare in maniera precisa quali sarebbero le reali spese per un provvedimento del genere. Insomma, c'è troppa poca chiarezza nei calcoli del governo Renzi e sembra che il motto di Damiano sia quello antico del 'non fidarsi è meglio'.

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