La scelta strategica del governo Renzi si è chiarita un giorno prima della presentazione della legge di stabilità 2016: dopo mesi e anni di discussione, ancora una volta nessun ritocco sostanziale alla legge Fornero, appena qualche correttivo che non rappresenta certo una 'rivoluzione'. Le novità in materia di riforma delle pensioni 2016, che Renzi ha preferito diffondere all'ultimo minuto, sono le seguenti: in primo luogo, la settima salvaguardia per gli esodati con l'estensione della sesta salvaguardia al 7 gennaio 2017, la misura dovrebbe tutelare circa 25mila lavoratori, lasciando gli altri esodati ancora una volta al di fuori di ogni beneficio; in secondo luogo, la proroga dell'opzione donna anche per il 2015, rendendo obsolete le circolari dell'Inps che, surrettiziamente, ne impedivano l'applicazione; in terzo luogo, il part-time aziendale, che permetterebbe a chi ha maturato almeno 63 anni e 7 mesi a partire dal gennaio 2016 di andare progressivamente in pensione, lavorando il 40-60% dell'orario stabilito, con lo Stato che verserebbe i contributi figurativi e le aziende che assumerebbero un giovane con sgravi fiscali; infine, l'estensione della cosiddetta no-tax area per i pensionati, in maniera tale da salvaguardare il reddito dei pensionati.

Si tratta di misura annunciate, ma di cui l'effettiva forma non è stata ancora chiarita, dal momento che il testo della legge di stabilità è ancora allo studio del MEF.

Nel frattempo, il premier Matteo Renzi ha già rilanciato tutto per il 2016: un vero intervento di riforma delle Pensioni sarà presentato dal governo nei prossimi mesi, quando i calcoli saranno stati effettuati e si saprà con certezza come e dove intervenire. Si tratta di promesse o di effettive intenzioni? Le parole di Corrado Passera sembrano non lasciare adito a dubbi.

Le ultime dichiarazioni e news sulla riforma pensioni 2016 del governo Renzi

Mentre si discute sulla delusione generata da questa 'mezza' riforma delle pensioni 2016 contenuta all'interno della legge di stabilità, un intervento di Corrado Passera su 'QuiFinanza' sembra indicare quali devono essere le reali aspettative riguardo alla riforma del sistema previdenziale.

Innanzitutto, l'ex ministro parla chiaramente, utilizzando esattamente questo termine, di 'imbroglio': ogni discussione intorno alla pensione anticipata non può che essere ingannevole, nella misura in cui i soldi per i prepensionamenti non ci sono, non si tratta di ragionare se erogarli prima o dopo, semplicemente non ci sono, per cui la riforma delle pensioni non è attuabile né ora né fra qualche mese.

Il ragionamento di Passsera è chiaro: non si può intervenire sulla materia previdenziale se non si vuole ancora una volta penalizzare i giovani. La riflessione dell'ex ministro sembra essere, comunque, in sintonia con quanto da sempre affermato da Matteo Renzi: una qualsiasi riforma delle pensioni per il 2016 deve essere a 'costo zero' e il 'costo zero' significa proprio quello che afferma Passera: i soldi per i prepensionamenti non ci sono.

Insomma, mentre Matteo Renzi, in chiave elettorale, cerca di mantenere in vita la speranza in un intervento radicale sulla legge Fornero, tutte le eminenze grigie dell'economia italiana ne ribadiscono l'impossibilità. Resta soltanto da sottolineare che questa 'impossibilità' è connessa ad una volontà politica e a una precisa strategia: i soldi non ci sono, perché si preferisce intervenire altrove e smantellare il welfare state, non perché 'effettivamente' non ci siano.

È tutto con le ultime news sulla riforma pensioni del governo Renzi per il 2016; per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.