La Scuola sperimenta nuovi metodi di insegnamento a costo zero. Lo è quella del Mood Meter, un meccanismo per il quale ciascun alunno comprende il proprio stato d'animo, le proprie emozioni e le confronta e le unisce a quelle degli altri alunni della classe.

Didattica, in cosa consiste il metodo del Mood Meter?

L'esperimento è semplice e, soprattutto per gli alunni delle scuole elementari, è quasi un gioco. Ma i risultati sono sorprendenti: gli studenti riescono a governarele proprie emozioni. Si utilizza un cartellone diviso in quattro quadranti colorati diversamente: nel rosso, quello in alto a sinistra, ci sono irritazione, sgomento e altre sensazioni simili, nel blu, posizionato in senso antiorario, la malinconia, l'infelicità, la monotonia,la tristezza, nel verde, invece, la distensione e, infine, nel giallo, l'esaltazionee la felicità.

L'insegnante, giornalmente, farà la classica domanda a ciascun alunno: "Come ti senti oggi?" E l'alunno andrà a segnarsi nel quadrante corrispondente al proprio stato d'animo. L'esperimento è stato condotto dalla spin-off fiorentina Per Lab, diretta da Laura Artusio, trentatreenne psicologa che collabora anche con laYale University.

Gestione delle emozioni a scuola: i risultati

Riferisce dell'esperimento delMood Meter il Corriere della Sera di oggi, 6 ottobre 2015, riportando le spiegazioni della stessa Artusio: "Con questo strumento, ciascun insegnante di ogni ordine e grado, potrà vagliare gli stati d'animo degli studenti. E' scientificamente provato che gestendo le proprie emozioni, si riesca a prevenire i litigi in classe e le situazioni di ansia.

Il tutto va a vantaggio dell'insegnamento e della capacità di apprendimento e di poter liberare il massimo potenziale degli studenti".

La sperimentazione fatta dai ricercatori della Per Lab in determinate classi ha dato i suoi risultati. L'intento è quello di far divenirel'educazione emozionale una disciplina di studio nelle scuole italiane, come avviene già negli Usa.

Sarebbero d'accordo anche gli studenti che hanno potuto testare l'empatia nel confrontare le proprie emozioni con quelle dei compagni di classe. E, in tanti, sono riusciti perfino a limitare la propria componente litigiosa, come ha scritto un alunno: "Bisticciavamospesso quando giocavamo a calcio, ora riusciamo a gestirci".