La Buona Scuola del Governo Renzi potrebbe prendere in esame la questione dei bambini della primina, gli anticipatari che iniziano le scuole elementari prima del compimento dei sei anni di età. E’ Il Messaggero di oggi, 30 settembre, che ne parla, mettendo in evidenza una situazione che, in forza delle regole esistenti, spesso penalizza una buona parte dei bambini precoci. Probabilmente, una nuova disciplina potrebbe essere adottata dal governo quando verrà affrontata la questione della delega per la fascia 0-6.

Bambini precoci alla scuola elementare: numeri e quesiti

Nello scorso anno scolastico 46.783 alunni hanno vissuto il primo giorno di scuola da anticipatari: l’8,4 per cento rispetto al totale degli iscritti alla scuola italiana. Eppure, non sempre è disponibile il posto per i bambini precoci: solitamente sono le maestre dell’asilo, valutando le risaltate capacità dei bambini, a suggerire ai genitori di anticipare l’iscrizione a scuola di un anno. Attualmente, la disciplina impone l’obbligo dell’iscrizione alle scuole elementari per i bambini che compiano i 6 anni entro il 31 dicembre di ciascun anno. Ma possono fare l’iscrizione anche i bimbi che i sei anni li compiono entro il 30 aprile dell’anno dopo, immatricolandosi, di fatto, a 5 anni e mezzo.

Le cifrefornite dal ministero dell’Istruzione potrebbero, in realtà, essere più ampie: infatti le scuole respingono un numero rilevante di anticipatari per problemi di spazio. Per questa ragione, i genitori solitamente o lasciano il bambino per un altro anno all’asilo, o lo iscrivono alle scuole private, frequentate dal 13 per cento dei bambini della primina.

Quali sono i requisiti seguiti dalle scuole nella scelta dei bambini anticipatari?

In base a quale requisito le scuole scelgono a quale bambino dare la precedenza? Solitamente la preferenza ricade sui bambini che hanno la residenza più vicina alla sede scolastica o alla sede lavorativa di almeno uno dei genitori. Nel caso in cui si crei una lista d’attesa, i primi ad essere esclusi sono i bambini nati dopo.

Sta di fatto che la domanda è sempre di gran lunga superiore all’offerta delle scuole. Il problema, quindi, c’è e dovrà essere affrontato in tempi ragionevoli. Il Ministero dell’istruzione conta di intervenire tramite la delega per la fascia dedicata 0-6, già richiamata dalla Legge 107 del 2015. Probabilmente se ne parlerà al prossimo tavolo del Miur, in programma la prossima settimana.