Il mondo digitale, finalmente, viene celebrato con una giornata speciale e tutta particolare, proprio oggi 21 novembre 2015. Il palcoscenico lo fornisce la splendida location della Reggia di Venaria a Torino e tra i protagonisti indiscussi trova spazio anche il nostro Presidente del Consiglio Matteo Renzi. La sua presenza scontata, vista la sua 'verve'rivolta alfuturo, è stata anche l'occasione per un suo compiaciuto intervento. Il Premier parla del digitale come un'opportunità per il nostro Paese e rilancia la tecnologia come unico deterrente per contrastare il sommerso, l'illecito e l'abolizione definitiva dell'evasione fiscale.
Gli insegnanti direbbero: ma di quale educazione parliamo?
Il Presidente, durante il suo lungo intervento, affronta parecchie tematiche, tutte rivolte verso il futuro, guardando alle nuove tecnologie digitali come l'unico toccasana per risolvere tutti i mali del mondo. Certo, riflettendo un po, potremmo dire che le nuove tecnologie, WhatsApp in testa, sono serviti anche per organizzare e programmare, dal punto di vista logistico, i recenti attentati parigini. In definitiva, il digitale se usato male può creare altro male. Ma ritorniamo al discorso di Renzi, il quale dichiara a proposito della parola 'educazione': 'Il futuro è l’educazione. Se tu hai tutti gli strumenti e non li sai leggere, sei l’analfabeta della contemporaneità.
Ecco perché bisogna riportare al centro la parola educazione.' Un vero statista...verrebbe voglia di dire.
Ma a pensarci bene la Scuola ha come unico obiettivo proprio l'educazione, quindi, indipendentemente dagli strumenti informatici digitali utilizzati, se un professore educa lo fa e basta. Continua ancora Renzi: 'Abbiamo fatto la prima misura contro la povertà educativa mai realizzata all'interno di un sistema istituzionale italiano'.
Quindi secondo Renzi, la Buona Scuolapensata da lui avrebbe realmente portato più educazione nella scuola. Qualche insegnante con almeno vent'anni di esperienza avrebbe certamente avuto tante argomentazioni per smentirlo. In verità, bisognerebbe domandarsi come mai crescono e si moltiplicano i casi di studenti indisciplinati, ineducati, con molte deficienze comportamentali, con problemi di concentrazione e non educati minimamente dalle loro famiglie.
Forse gli insegnanti non bastano e sono del tutto insufficienti a fronteggiare questo dilagante fenomeno delle famiglie che non hanno più la capacità e la 'voglia' di educare i propri figli. La scuola, come istituzione formatrice dovrebbe, secondo il nostro Premier esserel'ultimo baluardo educativo per via del digitale? Il digitale è certamente un ausilio in più per la didattica, quella seria, a condizione che chi segue le lezioni sia concentrato e volenteroso, non certo immerso nel proprio mondo, fatto di disordine e solitudine.
Matteo Renzi: io Premier fino al 2018
Durante il suo intervento il Primo Ministro Renzi parla dei recenti fatti tragici di Parigi e dichiara: '“Non cediamo al racconto stereotipato e banale.
Ciò che è accaduto è partito dalle nostre periferie... Noi non dobbiamo sottovalutare niente, ma contemporaneamente dobbiamo mantenerci sociali, mantenerci umani”. Insomma, unMatteo fiducioso e ottimista del futuro, conclude il suo intervento auspicando agli organizzatori dell'importante manifestazione piemontese, di ritornare tra due anni al prossimo appuntamento, quando ancora lui sarà in carica come Presidente del Consiglio dei Ministri.