Continua senza sosta il dibattito nazionale relativo a previdenza e Legge di Stabilità. Le ultime news sulle pensioni aggiornate ad oggi 13 novembre si concentrano ancora una volta sulle dichiarazioni rilasciate da Cesare Damiano ma anche su quelle di altri membri PD che da una parte sembrano aver reso quello previdenziale un ‘patrimonio partitico’ e dall’altra stentano a dare concretezza ad annunci e proclami. In cima al gruppo c’è senz’altro Renzi che dopo settimane di promesse ha dato il à ad una Legge di Stabilità che dimentica quasi del tutto la questione connessa alle Pensioni.
L’unico concreto emendamento attualmente in discussione relativo alla previdenza prevede l'innalzamento della no tax area per i pensionati e dunque della soglia di reddito al di sotto della quale non si pagano imposte. L’idea sarebbe quella di innalzare il reddito da 7.500 a 8000 euro a partire dal 2017 o in alternativa già dal gennaio del 2016. Una mossa che non piace a tanti, in primis al presidente Damiano.
Notizie pensioni 13 novembre: Damiano chiede un impegno forte a Renzi, no tax area
‘Sulla Legge di Stabilità c’è il segno di una nostra elaborazione. Ci sono anche misure di crescita che vanno perseguite abbandonando la dottrina del rigore: è quello che abbiamo sempre chiesto a Renzi ed all’Europa’ ha sottolineato Damiano, sicuro di come il provvedimento possa comunque essere migliorato in ottica previdenziale.
La proposta è ‘la solita’, uscita a 62 anni di età più 35 di contributi con penalizzazioni massime del’8%. Una misura che sul lungo periodo, ha rivendicato ancora Damiano, è realizzabile a costo zero. Le ultime news sulle pensioni aggiornate ad oggi 13 novembre parlano comunque di una Legge di Stabilità che non tratta quasi per nulla il tema pensionistico, con la promessa fatta da Renzi and co di affrontare l’argomento dal 2016-2017 in poi.
E cioè a fine legislatura.
Novità pensioni 13 novembre: parte del PD accelera, Morando e Padoan frenano
A conti fatto lo scenario interno non sembra essere mutato rispetto a quello col quale si è convissuto sino a prima della Legge di Stabilità. All’interno dello stesso PD c’è chi sottolinea con forza l’impegno assunto dal governo che dal 2016 in poi si occuperà del tema dell’uscita flessibile ‘un’ottima notizia - ha spiegato il vice presidente del Gruppo PD della Camera Titti Di Salvo - perché l’attuale sistema è rigido e non tiene neanche conto del fatto che a seconda dei lavori svolti le aspettative di vita delle persone sono molto diverse’.
Nonostante dichiarazioni ottimistiche e propositi intrisi della solita macchia propagandistica ci sono da registrare dei no altrettanto illustri, come quelli del ministro Padoan (che ha già annunciato di non voler snaturare in alcun modo la Legge Fornero) e del viceministro all’Economia Morando che si è affrettato a sottolineare come ‘una proposta potrebbe arrivare nel 2016. Potrebbe, non è certo’. Tradotto, il rischio di trovarsi davanti all’ennesima farsa, all’ennesimo bluff di questi anni è più concreto. Un bluff che oramai non ‘funziona’ più: Renzi e il suo governo hanno disatteso talmente tante volte le proprie promesse previdenziali che a questo punto appare lecito e sacrosanto non credere più a nulla. La via da seguire? Attenzionare i passi legislativi e iniziare a credere solo a quello che verrà scritto su carta e trasformato in legge. Il resto è pura fuffa.