Nuovi emendamenti alla legge di Stabilità 2016 sulla flessibilità per le Pensioni in attesa della riforma Renzi che il prossimo anno dovrebbe introdurre importanti novità sui prepensionamenti. Una nuova proposta di modifica alla finanziaria sulla questione pensionistica è stata infatti depositata oggi a Palazzo Madama dal senatore di Area Popolare e presidente della commissione Lavoro e Previdenza sociale del Senato, Maurizio Sacconi.

Legge Stabilità 2016, da Area Popolare nuove proposte su flessibilità pensioni

Una situazione per niente semplice quella con cui si trova a dovere fare i conti in queste ore l'esecutivo che vuole evitare in questo momenti di introdurre una maggiore flessibilità per la pensione anticipata per non rischiare di "destabilizzare" i conti e incrinare i rapporti di fiducia con l'Europa che comunque ancora deve dare il "parere tecnico-contabile" alla legge d Stabilità il cui esame è in corso a Palazzo Madama.

"In luogo della complicata proposta presente nella legge di Stabilità e delle due norme contenute nella legge Fornero e nel Jobs act - ha spiegato oggi in un comunicato stampa il presidente della commissione Lavoro del Senato - ho predisposto un emendamento sostitutivo" in materia di pensioni. L'emendamento presentato oggi dal senatore Sacconi "prevede l'accordo tra impresa e lavoratori - ha spiegato l'ex ministro del Lavoro - per una sorta di pre-pensione nel triennio - viene specificato - precedente l'età di pensionamento". Una sorta di pensione anticipata a 63 anni, praticamente almeno 36 mesi prima di quanto previsto attualmente dalla legge Fornero.

Pensione anticipata a 63 anni grazie a nuovi accordi tra lavoratori e imprese

La proposta di Sacconi è più completa, articolata e forse anche più conveniente di quanto previsto dall'esecutivo con il prepensionamento con la formula del part-time. "Il lavoratore - ha specificato in una nota Sacconi - può passare a part time oppure uscire del tutto dal lavoro avendo un reddito - ha sottolineato - pari alla pensione maturata".

Qualora il lavoratore dovesse scegliere non il part-time ma il prepensionamento a tutti gli effetti, il trattamento pensionistico verrebbe garantito dai datori di lavoro con l'integrazione parziale o con la Naspi (il nuovo sussidio di disoccupazione). Secondo la proposta di Sacconi, ai lavoratori verrebbero garantiti anche i versamenti contributivi pieni nei tre anni di pre-pensione.

Una delle novità importanti che introdurrebbe questa proposta sarebbe la deducibilità per le imprese delle risorse economiche sborsate per le pensioni dei propri dipendenti ai fini Irap, Ires e Irpef. Secondo il parlamentare di Area Popolare (Ncd-Udc) questa è una soluzione che potrebbe trovare un'ampia convergenza. "In questo modo - ha spiegato Sacconi - possono convergere gli interessi delle parti e quelli dei giovani - ha sottolineato - al ricambio generazionale con oneri contenuti per lo Stato". Troverà questa proposta il necessario ampio consenso parlamentare. Sarà ritenuta sostenibile dal Governo Renzi?