L'assist che non ti aspetti. Novità importanti per la riforma Pensioni dei lavoratori precoci arrivano direttamente da Bologna, dove il Centrodestra è ufficialmente risorto. Matteo Salvini, leader della Lega Nord, ha spiazzato tutti affermando che voterebbe da subito il ddl 857 di Damiano, che propone - oltre alla pensione anticipata a 62 anni con penalizzazione massima dell'8 percento - anche quota 41, la soluzione che consente ai precoci di andare in pensione una volta maturati 41 anni di contributi.
Salvini sta con Damiano, Damiano con Renzi, con Boeri nessuno
Se Salvini sta con Damiano, Damiano sta con Renzi. Chi sta con Boeri invece? Apparentemente nessuno, con il presidente dell'Inps, secondo la ricostruzione dell'Espresso, "scaricato" anche dal premier. L'incastro, visto così, sarebbe perfetto se anche Renzi stesse con Damiano. Purtroppo però il primo ministro ha confermato più volte che all'introduzione della flessibilità in uscita ci si penserà soltanto nel 2016, con l'ipotetica riforma che entrerebbe dunque in vigore soltanto a partire dal 2017, con tutto ciò che comporterebbe per i lavoratori precoci, molti dei quali andranno in pensione il prossimo anno con 42 anni e 10 mesi di contributi, ovvero con la legge Fornero.
Il problema, anche all'epoca dello "scontro" Damiano-Boeri, è sempre lo stesso: mancanza di coperture economiche. Eppure il piano Boeri, rispettando le cifre pubblicate, sarebbe costato alle casse dello Stato molto meno che il provvedimento per l'abolizione della Tasi per tutti (o quasi). Cifre su cui il presidente della Commissione Lavoro alla Camera ha avuto da ridire, dal momento che, analizzando la proposta sulla flessibilità in uscita di Boeri, ha notato una similitudine nella percentuale di penalizzazione dell'assegno (8 percento Damiano, 8,3-9,4% Boeri), chiedendosi per quale ragione il ddl 857, secondo l'Inps ha un costo di 8 miliardi di euro e quindi irrealizzabile, mentre la riforma proposta dal professore della Bocconi è ok.
Una domanda che si pongono anche i lavoratori precoci, che hanno salutato con freddezza la proposta del numero uno dell'Inps, con alcuni che hanno maliziosamente affermato che il taglio delle pensioni con il ricalcolo contributivo non interesserebbe soltanto gli assegni da 3500 euro netti mensili. Tutti contro Boeri insomma, ma intanto la discussione sulla riforma previdenziale continua ad essere rinviata a data da destinarsi, nonostante nei giorni scorsi Damiano si sia detto favorevole all'atteggiamento di Renzi nei confronti del piano Boeri, sottolineando come la risposta del premier al presidente dell'Inps sia stata positiva, in quanto "pensare al taglio delle pensioni medio basse liquidate con il sistema retributivo sarebbe assurdo e ingiusto e da non confondere con i privilegi". Anche voi siete d'accordo con Damiano? Credete che Salvini appoggerà quota 41?