"Troppe risorse non sono spese, i progetti non sempre sono efficaci. Serve una gestione diversa, le regioni del Sud non vanno lasciate sole, va costituita una cabina di regia internazionale con un'interlocuzione sul territorio", lo ha affermato il segretario generale della Cisl Annamaria Furlan a margine di una conferenza della Cisl a Riccione.

I sindacati preparano la proposta unitaria

Nel ddl di stabilità viene escluso il famoso tema della flessibilità in uscita che, come anticipato tempo fa dal Premier Matteo Renzi potrebbe essere riaperto a partire dal 2016.

È questo motivo che ha spinto i sindacati Cisl, Cgil e Uil a stilare un documento unitario con lo scopo di introdurre elementi di flessibilità che potrebbero dare un sospiro di sollievo a migliaia di lavoratori che nel 2012 hanno dovuto fare i conti con le norme severe contenute nella legge Fornero.

Stando a quanto sottolineato dalla Furlan, il documento unitario dovrebbe riguardare in particolar modo i lavori usuranti e i lavoratori precoci i quali hanno iniziato la propria carriera lavorativa sin da giovani, oltre a rivedere le Pensioni dei lavoratori che hanno superato i 60 anni di età. Il documento unitario dei sindacati Cisl, Cgil e Uil sarà messo a punto a partire dai prossimi giorni e sarà portato al voto il 17 dicembre, dove interverranno le assemblee dei delegati sindacali: a Torino per il nord, a Firenze per il centro e a Bari per il sud.

Tagli ai finanziamenti di Caf e Patronati previsti nella Lds

Come anticipato più volte, il disegno di legge di stabilità prevede l'introduzione di una settima misura di salvaguardia per gli esodati, la proroga dell'opzione contributivo donna, gli sgravi alle imprese, l'abolizione dell'Imu sulla prima casa e l'innalzameno del limite del contante fino a tremila euro.

Si tratta di misure che potrebbero favorire la crescita della produttività delle imprese oltre ad incentivare i consumi. Ma la cosa che non potrebbe far piacere ai sindacati sono i tagli ai finanziamenti di Caf e Patronati che, secondo la Furlan potrebbero colpire i lavoratori e i pensionati: "Speriamo in un ripensamento dal Governo e dal Parlamento che dovrebbero pensare a definire i criteri di qualità del Patronato e del servizio ai cittadini" ha affermato il leader della Cisl.