La legge sulla Buona Scuola del Governo Renzi è incompatibile con la mobilità dei professori. E’ quanto sostengono i sindacati Cgil, Uil, Cisl, Gilda e Snals che giovedì 12 novembre hanno respinto la contrattazione sulla mobilità proposta dall’amministrazione scolastica per vari motivi, primo tra i quali la nascita degli ambiti territoriali previsti dalla legge 107 del 2015.
Mobilità 2016/2017 scuola: verranno istituiti gli ambiti territoriali?
I sindacatati, infatti, chiedono che gli ambiti territoriali non vengano introdotti in vista della mobilità 2016-2017. Tale riforma, infatti, si rivelerebbe articolata e delicata per le sorti degli insegnanti, da farsi in tempi ristretti dato che la stessa legge prevede che gli ambiti debbano essere istituiti non oltre il mese di giugno del 2016, previo parere delle Regioni e degli enti locali. Questa scadenza non è compatibile con la trattativa annuale sulla mobilità che terminerà entro il prossimo dicembre per poi porre come termine per la presentazione delle domande di trasferimento e di passaggio entro il mese di marzo 2016.
Pertanto, la contrattazione andrebbe a disciplinare una situazione che ancora non esiste e gli insegnanti dovrebbero presentare domanda quasi alla cieca. Inoltre, fa sapere il quotidiano Italia Oggi, proprio sull’istituzione degli ambiti territoriali sono stati presentati, dalle regioni Puglia e Veneto, due differenti ricorsi ai giudici della Corte costituzionale. Il rischio, quindi, è quello di disciplinare un contesto che poi potrebbe essere spazzato con un colpo di spugna dai giudici della Consulta.
Sindacati sulla mobilità scuola: ‘Continuiamo con le vecchie regole’
In considerazione di queste argomentazioni, i sindacati riuniti hanno chiesto che la contrattazione sulla mobilità continui a rimanere annuale come si è sempre fatto e come continuerà ad essere, secondo quanto disposto dalla legge 107/2015, per i docenti di religione, per gli educatori e per i non docenti. In più, secondo quanto previsto dal comma 73 della stessa legge, gli assunti nelle fasi 0 e A della Buona scuola conservano il diritto all’assegnazione della sede definitiva solo con la mobilità 2016/17.
Di conseguenza la richiesta dei sindacati non può che essere quella di continuare a mantenere la mobilità a domanda e professionale con le regole attuali, al pari degli insegnanti che dovessero risultare soprannumerari rispetto all’organico di diritto per il prossimo anno scolastico.