Ancora una volta non è stata adottata alcuna soluzione all’ormai vecchio problema della pensione ai cosiddetti “Quota 96”, danneggiati dalla riforma Fornero del 2011. In tutto si tratta di circa seimila tra insegnanti e personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (Ata) che sono stati esclusi dalla possibilità di andare in pensione con i requisiti che erano in vigore prima del decreto legge numero 201 del 2011, ovvero la riforma delle Pensioni adottata dall’allora ministro Fornero.

Pensione anticipata scuola nella legge di Stabilità di Renzi: 2 opzioni per docenti e Ata

Eppure la legge di Stabilità varata dal Governo Renzi ha predisposto, per i docenti ed il personale Ata, la possibilità di poter andare in pensione, con i requisiti che vigevano prima della legge Fornero, purché sussista almeno una delle due seguenti opzioni. La prima è a favore di quanti, nell’anno 2011, avevano fatto uso dei permessi disciplinati dalla legge 104 del 1992 (i 3 giorni mensili) per poter prestare assistenza a un familiare disabile o a quelli del decreto legislativo numero 151 del 2001.

La seconda è prevista ex novo dal comma numero 145/bis della legge finanziaria varata per il 2016: è stata la stessa Inps a certificare, con lettera inviata quattro settimane fa, la possibilità per insegnanti e Ata di andare in pensione anticipata.

Ovviamente i beneficiari hanno già maturato i requisiti di età e di contribuzione e dovranno scegliere se uscire dal lavoro immediatamente oppure al termine dell’anno scolastico in corso, con decorrenza della pensione al prossimo 1° settembre.

Quota 96, soluzione per la pensione nel 2016?

Per i Quota 96, invece, non è stata adottata, finora, alcuna soluzione.

Pur avendo maturato la possibilità di andare in pensione con il raggiungimento, nell’anno scolastico 2011-2012, dei requisiti vigenti prima della riforma Fornero, il Governo continua ad ignorare il palese sbaglio commesso a suo tempo in sede legislativa con la conversione in legge del D.L. 201 del 2011.

Qualche speranza, scrive il quotidiano di economia, Italia Oggi, trapela dalle parole di Enrico Morando, viceministro all’Economia.

La questione dei “Quota 96” potrebbe trovare finalmente una soluzione definitiva all’inizio del nuovo anno, quando si inizierà a lavorare sulle pensioni anticipate e sull’uscita flessibile dal mondo del lavoro.