Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera, interviene nuovamente sul tema riforma Pensioni. A riportarlo oggi è stato Pensionioggi.it, secondo il quale dopo le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, il quale chiedeva maggiore trasparenza sull'ipotesi di un ricalcolo delle pensioni in essere, si è chiaramente dichiarato contrario alle sue affermazioni. La flessibilità in uscita era stata definita come la battaglia del 2016 ed effettivamente è voluto tornare sull'argomento. Di seguito le sue parole.

Sulla flessibilità in uscita

"Sulle pensioni, nei mesi ultimi, c'è stato molto allarmismo e poca informazione e trasparenza. Non sono d'accordo con Renzi quando dice che abbiamo evitato di intervenire sulle pensioni nel 2015 perché il rischio di fare un pasticcio era molto alto". Ha poi continuatodicendo che "le proposte dei parlamentari del PD della Commissione Lavoro della Camera sulla flessibilità in uscita delle pensioni sono molto chiare e sono state depositate già dalla scorsa legislatura".

Ha voluto chiarire anche che c'è la possibilità di dimostrare a Matteo Renzi che si possono assumere molti giovani in azienda anticipando la pensione di quattro anni. Da gennaio potrebbe esserci, dunque, un confronto col Governo per poter esprire le opinioni di chi sta con Damiano.

Ha voluto, inoltre, esprimere il proprio assenso al Premier sul fatto che 2-3mila euro netti al mese non sono pensioni d'oro e ha detto che è inaccettabile "il caso di chi prende diverse decine di migliaia di euro, massimizzando gli effetti del retributivo". C'è stata finalmente un po' di chiarezza secondo il presidente della Commissione Lavoro, senza spaventare inutilmente chi è andato in pensione col retributivo.

Sulla salvaguardia e l'opzione donna

Cesare Damiano ha chiuso il suo intervento ricordando che con la legge di Stabilità sono stati salvaguardati altri 31.300 lavoratori ed è stata estesa l'opzione donna a 36.000 lavoratrici. Resta, tuttavia, da risolvere il tema degli esodati perché bisognagarantire la tutela ad altri 20mila lavoratori.