La questione legata alla valutazione e al 'merito' dei docenti è stata, senz'altro, una delle più discusse della legge 107: si è parlato tanto del comitato di valutazione e dei criteri a cui verranno assoggettati gli insegnanti, tra i quali andranno individuati i più 'meritevoli'. Il principio dovrebbe essere quello del 'più bravo', del docente meglio preparato dal punto di vista professionale ma il personale scolastico sa benissimo che, in molti casi, i giudizi non rispecchieranno gli effettivi valori.

Valutazione docenti e merito: distribuzione dei fondi a pioggia?

C'è un altro discorso legato, questa volta, al blocco del rinnovo contrattuale degli insegnanti e degli stipendi 'da fame', ormai congelati da anni e anni: molti dirigenti scolastici, di conseguenza, reputano opportuno distribuire 'a pioggia' i fondi a loro disposizione, piuttosto che selezionare, all'interno del loro organico, i docenti che, secondo il comitato di valutazione, andrebbero maggiormente premiati.

Sul tema è intervenuto il responsabile Scuola e università di Forza Italia, onorevole Elena Centemero, la quale ritiene che che la spesa per l'istruzione debba essere considerato l'investimento più importante, sia per quanto riguarda ciascuna famiglia, sia per il Paese intero.

Si ritiene, tuttavia, che tale investimento debba tener conto della qualità dell'offerta e tutto ciò implica la continua formazione da parte dei docenti e dei dirigenti scolastici.

Centemero, Forza Italia: no a 'fondi a pioggia'

Secondo l'onorevole Centemero occorre abbandonare le logiche riguardanti le 'destinazioni a pioggia' perchè solo facendo così si potrà valutare efficacemente il valore della spesa che lo Stato mette a disposizione del comparto educativo.

E' necessaria, dunque, la 'selezione' e, di conseguenza, un certo grado di competizione tra i docenti, visto che l'efficienza della 'spesa' deve andare sotto braccetto alla qualità, a scapito dell'uguaglianza e dell'imparzialità. Del resto la legge 107 è chiaramente basata sul principio riguardante la 'meritocrazia' ed è impensabile che questa debba venir meno al 'modus operandi' voluto dal governo Renzi. Anche da destra, è evidente (seppur debba apparire come un controsenso) i venti continuano a soffiare nella stessa 'direzione' della sinistra.