La manifestazione sindacale organizzata da 25 sigle sindacali ieri, sabato 28 novembre 2015, che ha visto scendere in piazza, a Roma, il settore del pubblico impiego ha coinvolto naturalmente anche il mondo della Scuola, nonostante sui social network domini il pessimismo nei confronti delle azioni sindacali.
La rivendicazione del rinnovo del contratto è stato, indubbiamente, uno dei temi centrali della protesta e non poteva essere altrimenti visto il perdurare del blocco stipendiale per gli insegnanti e per il personale Ata. Nonostante lo 'specchietto per le allodole' rappresentato dalle assunzioni straordinarie previste dalla Buona Scuola, i problemi restano gli stessi, anzi si aggravano anno dopo anno, vista la continua erosione dei salari, determinata dall'aumento del costo della vita.
'Contratto scuola subito, stipendi docenti troppo bassi'
L'agenzia di informazione Ansa ha riportato le dichiarazioni di alcuni manifestanti che hanno partecipato alla protesta romana come quella di Alessandra, professoressa a Teramo presso un liceo scientifico: 'Le condizioni sono rimaste immutate - denuncia l'insegnante - gli stipendi sono troppo bassi se si considera l'impegno e le responsabilità dei docenti. Siamo qui per il contratto e non solo per quello.'
Non possiamo fare a meno di ricordare come la scuola rappresenti il settore del pubblico impiego in Italia che possa 'vantare' il poco lusinghiero primato di stipendio più basso con una media retributiva che si aggira intorno ai 29-30 mila euro all'anno.
Tanto per fare un paragone, il compenso annuale di un giudice può superare anche i centomila euro lordi.
Anche gli studenti si sono ritrovati in piazza per protestare: Francesco di Napoli, quattordici anni, vuole denunciare lo stato di degrado del liceo scientifico che frequenta visto che 'da noi piove nelle classi'.
Scuola, ultime news domenica 29 novembre, sindacati contro governo Renzi: 'Si vergogni'
Le rappresentanze sindacali, naturalmente, hanno urlato a gran voce il loro disappunto per la gravissima situazione del pubblico impiego. La Cisl ha denunciato l'aumento vergognoso di 5 euro dopo sei anni di blocco di contratto: Anna Maria Furlan affonda 'Non c'è dignità, si vergogni'.
Il leader della Uil, Carmelo Barbagallo 'minaccia': 'Non ci costringano a fermare il Paese', mentre la Cgil parla di 'aumento immediato di 150 euro' per ripagare (anche se solo in parte) le perdite subìte dai lavoratori negli ultimi sei anni.