Un incontro importante, quello di stamattina, tra il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini e il suo 'diretto collega' giapponese Hiroshi Hase: una sorta di anteprima di quello che accadrà nel mese di maggio 2016, in occasione del G7 che si terrà proprio nel Paese del Sol Levante.

Un'occasione, questa, per confrontare nuovi aspetti legati all'istruzione e all'educazione. L'onorevole Giannini ha sottolineato come occorra lavorare per cercare di realizzare un programma Erasmus dedicato agli insegnanti, un progetto che serva a mettere a confronto quelle che sono le diverse realtà esistenti nei vari Paesi.

Sono stati principalmente tre gli argomenti della conversazione: competenze, mobilità internazionale e innovazione della didattica. Si è ribadito quanto sia importante rafforzare la cooperazione internazionale, dando vita ad un'area di libero scambio.

Stipendio docenti, news 9 dicembre: Giannini 'E' ancora basso, il tema ci sta a cuore'

Il ministro Giannini non poteva, però, esimersi dal toccare gli argomenti più 'caldi' che, in questi giorni, tengono banco nel mondo scolastico. Dopo la valanga di polemiche susseguite all'approvazione della legge 107, il responsabile dell'istruzione italiana ha voluto sottolineare come al governo stia particolarmente a cuore lo status dell'insegnante. La riforma della Scuola ha compiuto un primo passo, quello cioè di togliere i docenti dall'instabilità.

L'onorevole Giannini, però, ha voluto rimarcare il fatto che resti ancora da risolvere il nodo legato al contratto e alla retribuzione economica dei docenti: 'Lo stipendio è ancora basso - ha ammesso il ministro - e noi non vorremmo che fosse così. Ecco perchè il nodo dello stipendio è un altro tema che ci sta a cuore'.

Un primo segnale di distensione nei confronti del personale scolastico che continua vivacemente (e giustamente) a protestare per il blocco di rinnovo del contratto oppure soltanto 'frasi di circostanza' dettate dall'importanza dell'evento?

Intanto i sindacati non mancheranno, certamente, di prendere nota: auguriamoci che ci possa essere davvero, da parte del governo, la volontà di aprire finalmente un dialogo sulla delicatissima questione.