Le ultime novità sul concorso scuola 2016 rivelano come stiano per arrivare i decreti che stabiliscano la tipologia delle prove che i candidati dovranno affrontare. I docenti che dovrebbero partecipare alle procedure concorsuali sono circa 200mila mentre i posti messi a bando poco più di 60mila: ha suscitato polemiche la decisione di dimezzare il numero di posti per il sostegno, mentre restano dubbi sul ‘potenziamento’, in quanto non è stato chiarito ancora su quali classi di concorso saranno attivate. Altre indiscrezioni di Orizzonte Scuola, poi, hanno rivelato come, molto probabilmente, in chiave di valutazione dei titoli, quelli relativi al servizio prestato in classe possano essere considerati decisivi.
Il decreto sulle prove per il bando concorso scuola 2016
In attesa del bando del concorso scuola 2016, che dovrebbe arrivare non prima di un paio di settimane, quando sarà completato l’iter legislativo della riforma delle classi di concorso, dovrebbero essere emanati nei prossimi giorni i decreti relativi alle prove che si dovranno sostenere: per quanto riguarda la preselettiva, essa non sarà somministrata per i docenti che concorrono per la scuola secondaria di I e II grado, mentre per l’infanzia e la primaria il dubbio sussiste ancora; quello che si vuole evitare, comunque, è la disparità nel trattamento, in quanto potrebbe essere oggetto di ricorso. Le indiscrezioni fino ad oggi trapelate parlano di una prova scritta computer based che dovrebbe valutare conoscenze disciplinari e competenze formative e una prova orale di presentazione di una lezione, durante la quale il candidato dovrà motivare le proprie scelte didattiche.
Il punteggio di servizio e le novità sul bando del concorso scuola 2016
L’altra novità sul bando per il concorso scuola 2016 riguarda la questione dei punteggi aggiuntivi: si tratta di una problematica molto complessa perché rischia di creare disparità nel trattamento dei docenti abilitati tramite percorsi differenti. Secondo Orizzonte Scuola, sta per essere emanato il decreto che dovrebbe determinare le tabelle per i punteggi aggiuntivi e per il quale massima centralità dovrebbe avere il servizio prestato in classe.
La questione riguarda la differenza tra abilitati TFA, che hanno superato un concorso in ingresso fortemente selettivo, e gli abilitati PAS, che hanno avuto accesso al corso abilitante soltanto sulla base dell’anzianità di servizio. Se quest’ultimo dovesse risultare centrale, è chiaro che gli abilitati TFA si troverebbero praticamente nell’impossibilità di accedere ai posti più alti delle future Graduatorie di Merito. Per aggiornamenti, cliccate su ‘Segui’ in alto sopra l’articolo.