L’ultima tempistica prevista per l’emanazione del bando del concorso scuola 2016sembra che possa essere rispettata: la riforma delle classi di concorso dovrebbe essere in dirittura d’arrivo ed entro venerdì si attende il via libera da parte del Consiglio dei Ministri. L'ultimo passaggio è quello del CSPI, il cui parere definitivo dovrebbe arrivare al più tardi il 28 gennaio. Sembra essere la volta buona e il bando dovrebbe essere pubblicato entro il 1° febbraio. Sul web stanno, intanto, circolando una serie di bozze, le quali hanno suscitato immediatamente delle polemiche: si parla della tabella dei punteggi aggiuntivi e, soprattutto, della bozza riguardante i programmi e le materie da studiare.

Su quest'ultimo punto sono intervenuti una serie di parlamentari del PD.

Il ripensamento del PD e il concorso scuola 2016

La pubblicazione da parte di OrizzonteScuola delle bozze dei programmi per il prossimo concorso scuola 2016 ha suscitato moltissime polemiche e soprattutto grandissimo sconforto per una generazione di docenti che si gioca tutto nel giro di pochi mesi. A partire da queste prime reazioni, un gruppo di parlamentari del PD, composto da Carocci, Malpezzi, Ascani, Ghizzoni, Coccia e D'Ottavio, ha chiesto ufficialmente al governo di ripensare quella bozza e di lavorare in vista di un concorso che non sia più basato sul nozionismo e sulla valutazione delle conoscenze (del resto, si tratta di personale che lavora nella Scuola da anni e iperselezionato) ma sulle competenze didattiche e pedagogiche.

Sembra, inoltre, che il Ministero si sia impegnato proprio in questa direzione e che quindi si possa andare realmente verso un 'taglio' del programma. Resta anomalo, comunque, il tempismo con cui sono state rese pubbliche le bozze e le immediate risposte da parte del PD e del Ministero.

La tempistica e la questione delle bozze del concorso scuola 2016

La prima bozza che è stata fatta circolare è quella che riguarda i punteggi aggiuntivi, i famosi ‘titoli’ che andranno a sommarsi ai risultati delle prove e che concorreranno alla formazione delle Graduatorie di Merito: su questo punto, la polemica è stata piuttosto aspra perché favorirebbe coloro che hanno conseguito il titolo con il TFA e coloro che possono vantare un dottorato di ricerca; il servizio nelle scuole sarebbe stato penalizzato, in quanto per ogni anno viene dato soltanto 0,5 punti in confronto all’abilitazione tramite TFA o al dottorato di ricerca che danno 5 punti.

Le polemiche si sono sollevate anche intorno ai programmi per il concorso scuola 2016, ma, su questo punto, sembra che si stia andando in un'altra direzione. Altre polemiche, infine, sono state suscitate dalla tempistica: se la prova scritta sarà già a marzo/aprile sembra impossibile per i docenti, che lavorano e hanno famiglia, trovare il tempo necessario per una preparazione adeguata. Infine, la questione della lingua: come si può rispondere a domande altamente specialistiche in un’altra lingua, quando si va ad insegnare tutt’altra materia? Per aggiornamenti e indiscrezioni, cliccate su ‘Segui’ in alto sopra l’articolo.