Le ultime indiscrezioni sulla bozza del bando del concorso scuola 2016hanno rivelato sia la probabile tempistica sia la tanto discussa tabella dei punteggi aggiuntivi. Le questioni sono parecchie anche perché si tratta dell'ultima possibilità per una generazione di giovani (e meno giovani) docenti che hanno dedicato la vita ad inseguire l'insegnamento e che potrebbero trovarsi all'improvviso fuori dalla Scuola. In questa direzione si muove l'ultimo intervento di Vacca del M5S che ha chiesto esplicitamente cosa si prevede per coloro che non riusciranno a vincere il concorso scuola e che, comunque, sono abilitati e hanno esperienza nella scuola.

La legge 107 del 2015, la riforma della scuola, prevede una non meglio specificata fase transitoria, le richieste al governo Renzi sono proprio di chiarire questo punto che riguarderà dai 130mila ai 150mila docenti.

Cosa prevede la riforma per i non-vincitori del concorso scuola 2016

Il concorso scuola 2016 è stato pensato per quella categoria di docenti che, nonostante abilitazione e servizio nelle scuole, non sono stati fatti rientrare nel piano di assunzioni straordinario e che, al momento, rischiano di restare praticamente senza lavoro o senza alcuna certezza di poter proseguire su questa strada. Secondo quanto riportato nella legge 107 del 2015, si prevede l'istituzione di una fase transitoria connessa ai percorsi di formazione e di abilitazione vigenti e in vista del reclutamento degli insegnanti anche a salvaguardia delle professionalità di coloro che hanno conseguito i titoli abilitanti prima dell'arrivo della riforma.

Si tratta, secondo Vacca, di una apertura, ma il ministro Giannini non ha anticipato nulla su questo momento che potrebbe definire il futuro di decine di migliaia di insegnanti.

Le richieste e le criticità del concorso scuola 2016

Lo strumento legislativo di intervento sulla questione è quello della 'delega' e, secondo le disposizioni, vi saranno 18 mesi di tempo per emanarla e definire dunque il percorso che dovranno affrontare coloro che non lo vinceranno.

L'interpretazione più facile è quella meno gradita ai precari della scuola: la cosa più probabile, insomma, è che si debba comunque partecipare ad un futuro concorso scuola (da bandirsi non prima del 2019/2020), magari con la possibilità di far valere, nella fase di selezione, i propri titoli. Sulla questione, l'unico intervento che è arrivato è stato quello dell'on.

Ghizzoni del Partito Democratico la quale, laconicamente, ha commentato dicendo semplicemente che lo scenario per chi non vincerà questo concorso è il medesimo di sempre: le professionalità saranno salvaguardate dalle supplenze. Insomma, le richieste riguardano le forme di tutela per coloro che rischieranno di perdere l'ultima occasione importante per la propria vita, anche perché si tratta di un personale che in media ha tra i 30 e i 40 anni d'età. Per aggiornamenti sulle indiscrezioni, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.