Matteo Renzi sempre più nel mirino dei sindacati e della minoranza del Partito democratico per l'attuazione nel 2016 della riforma Pensioni, nello specifico l'introduzione della flessibilità. Novità importanti sono attese questa settimana, con Cesare Damiano che ha più volte invitato il premier ad un confronto, riaffermando all'indomani dello scontro tra Renzi e il commissario dell'Unione Europea Junker la necessità della correzione della legge Fornero. L'incontro avverrà nei prossimi giorni, come si augurano migliaia di lavoratori italiani, ormai stanchi di leggere dichiarazioni su dichiarazioni senza però che il governo si adoperi concretamente per risolvere il problema?

Damiano vuole laflessibilità

Il presidente della commissione Lavoro alla Camera spinge per la riforma pensioni di Renzi, arrivando quasi a martellare - in senso buono - il premier ogni giorno. Un pressing asfissiante, che mai forse si è registrato nei mesi scorsi, a testimonianza di come qualcosa, forse, si stia realmente muovendo, anche all'indomani del "patto" di non belligeranza stretto idealmente da Boeri e Damiano, grazie alle dichiarazioni favorevoli dell'ex ministro del Lavoro in merito al piano Boeri. Nel weekend Cesare Damiano ha voluto ancora una volta spingere per l'attuazione della riforma pensionistica, applaudendo da una parte Renzi per la combattività dimostrata in occasione dello scontro con il commissario Ue Junker, dall'altra augurandosi che il premier mantenga lo stesso ardore nei confronti dell'Unione Europea per un altro tipo di flessibilità, quella del sistema pensioni.

In un recente approfondimento vi abbiamo parlato in maniera diffusa sul concetto di flessibilità difeso da Junker, un concetto totalmente diverso da quello che abbiamo imparato a conoscere noi nel corso di questi mesi in occasione della discussione sulla riforma delle pensioni. A chiarire l'importante punto è lo stesso Damiano, che ha sottolineato come Renzi debba combattere per un'altra flessibilità, appunto quella delle pensioni, senza per questo dover cancellare la legge Fornero, così come chiesto a più riprese da Matteo Salvini, leader della Lega Nord, che lo scorso anno ha presentato un referendum abrogativo della riforma del 2011.

Nelle dichiarazioni raccolte dall'agenzia AdnKronors questo 16 gennaio, si legge che il parlamentare Pd, nel chiedere a Renzi di modificare la legge dell'ex ministro del Lavoro del governo Monti, ha nuovamente sottolineato l'imposizione da parte della Troika e la mancanza del criterio di gradualità, specificando che tale legge "ha creato situazioni di enorme ingiustizia sociale".

Lavoratori precoci domani a Dimartedì

Il caso dei lavoratori precoci sbarca nuovamente in televisione, e ancora una volta a Dimartedì, la trasmissione condotta da Floris, ex Ballarò. Gli addetti ai lavori credono che i precoci all'interno della riforma pensioni 2016 eserciteranno un ruolo di primo piano. A conferma di ciò, le continue richieste di sindacati e dello stesso Damiano, che ricordano sempre più spesso questa categoria di lavoratori. Per loro Damiano ha pensato a quota 41, ovvero l'uscita dal mondo del lavoro senza penalizzazione sull'assegno pensionistico dopo 41 anni di contributi. C'è anche però la recente proposta di Tripiedi, deputato del Movimento 5 Stelle, che ha presentato la sua proposta quota 40. Quella di domani sarà una giornata molto importante per i precoci, che chiedono una visibilità mediatica fin qui sempre negata. Sarà la volta buona?