I docenti della Scuola dell'infanzia restano in attesa che le promesse del Governo sul progetto 0-6 vengano mantenute. Le ultime informazioni che sono pervenute risalgono al mese scorso e riportano il resoconto dell'incontro avvenuto con i sindacati circa l'approvazione della delega di riordino del settore formativo 0-6 anni. In quell'occasione, il PD ha rassicurato che non vi sarà nessun “mescolamento” dell'attuale personale e ogni figura manterrà il proprio ruolo professionale.
La promessa è stata che la delega sarà approvata entro un anno e permetterà l’accesso non più sulla base della domanda individuale, ma a livello generalizzato così da includere tante famiglie che ad oggi sono escluse dal servizio. Con la riforma, il progetto è di aggiungere il segmento 0-3 a quello ora esistente 3-6, lasciando la gestione della scuola dell'Infanzia al Miur. Sempre dai componenti del PD, è stata confermata l'intenzione di elevare i titoli di studio per l'accesso al ruolo di educatore nei nidi.
Le problematiche del progetto 0-6 della scuola dell'Infanzia
I rappresentanti del Partito Democratico hanno parlato anche di come si intende finanziare il progetto 0-6 della scuola dell'Infanzia.
Il meccanismo pensato prevede un finanziamento che al 50% sia a carico dello Stato e al 50 % da dividere tra Comun, Regioni e famiglie (in base all'indicatore Isee). I sindacati, Anief in primis, hanno fatto notare come questo potrebbe creare disuguaglianze fra regioni e regioni e comuni e comuni, in base alle disponibilità economiche degli stessi. Il rischio è che il progetto non venga avviato ovunque, ma solo nelle zone più ricche.
Progetto 0-6 infanzia: ma quando?
È vero che si è parlato di avviare il progetto 0-6 entro un anno, ma i docenti della scuola dell'infanzia chiedono maggiori delucidazioni in merito alle modalità e alla tempistica. Ricordiamo che i docenti iscritti alle GaE, sono stati clamorosamente esclusi dal piano di assunzioni straordinario di quest'anno. In loro difesa è arrivato un comunicato del gruppo "Gae in ruolo – Non uno di meno" che chiede al Governo di essere più chiaro. Resta aggiornato sulla scuola cliccando il tasto Segui.