E’ possibile dal1 febbraio 2016 presentare domanda all’Inps per il contributo dell’anno in corso riguardo il pagamento dell’asilo nido o della baby sitter, in alternativa al godimento del congedo parentale. Il bonus, che sul sito dell’Inps è possibile trovare alla voce “Voucher oppure contributi per i servizi dell’infanzia” venne introdotto nel triennio scorso per poi essere prorogato per il 2016 dall’ultima legge di Stabilità che ne ha apportato anche delle modifiche, soprattutto per i soggetti che possono presentare domanda.

Voucher servizi infanzia: chi può presentare domanda

Infatti, potrannoinoltrare domanda da quest’anno anche le lavoratrici autonome e le imprenditrici: in generale, sarannoammesse al beneficio le donne che rientrano nei requisiti perfare richiesta di congedo parentale, dunque anche le dipendenti sia del settore pubblico che privato o le autonome che siano iscritte alla gestione separata dell’Inps. Tutte le lavoratrici autonome dovranno, comunque, attendere la pubblicazione del decreto interministeriale che ne specifichi le modalità di accesso al bonus. L’unica condizione posta dall’Istituto di previdenza è che la domanda dovrà essere presentata nel termine di 11 mesi dalla fine del congedo obbligatorio di maternità.

Sei, invece, sono i mesi per i quali verrà erogato il bonus, con un importo pari a 600 euro mensili.

Come presentare domanda per il voucher baby-sitter o servizi per l’infanzia

La domanda potrà essere presentata entro il termine del 2016 o, comunque, fino al momento in cui i fondi stanziati per il bonus non saranno esauriti. Per il 2016, la legge di Stabilità ha infatti stanziato la somma complessiva di venti milioni di euro più eventuali due milioni a favore delle lavoratrici autonome.

La domanda dovrà essere presentata unicamente attraverso il sito dell’Inps con autenticazione dei propri dati attraverso il pin di tipo dispositivo. Dopo l’accesso, è necessario navigare nella sezione “Servizi al cittadino” e, successivamente, nella sottosezione relativa all’inoltro della domanda per la prestazione a sostegno del reddito. E’ comunque possibile rivolgersi ad un patronato per fare la domanda.