Fino a quando dovranno lavorare le contribuenti che scelgono di andare in pensione anticipata con l’opzione donna? È questa la domanda posta da una lettrice del quotidiano “La Stampa” all’esperto che risponde ai quesiti sulle Pensioni in merito al giorno nel quale potrà lasciare anticipatamente il proprio posto di lavoro. La lettrice, più dettagliatamente, chiede se, una volta presentata la domanda per usufruire dell’opzione donna, dovendo attendere il trascorrere dei dodici mesi per l’apertura della finestra, potrà continuare a lavorare fino al mese di dicembre 2016 e solo in tale data rassegnare le proprie dimissioni.

Opzione donna, da quando decorre la pensione e quando presentare le dimissioni da lavoro

L’esperto del quotidiano piemontese risponde affermativamente al quesito della lavoratrice. Pertanto, chi ha presentato domanda per la pensione anticipata con l’opzione donna potrà continuare a lavorare fino al 31 dicembre 2016 e chiedere la pensione dal giorno seguente. Infatti, come è stato precisato dall’Istat, le lavoratrici che scelgono l’opzione donna non sono obbligate a ritirarsi dal lavoro, ma possono continuare a lavorare fino alla prima data utile per il pensionamento che coincide con la chiusura della finestra. Dunque, in tal caso, la lavoratrice matura il diritto per utilizzare l’opzione donna, ma può far decorrere la pensione anche in un momento successivo.

A tal proposito, a fronte delle 32.800 contribuenti che potenzialmente potrebbero beneficiare dell’opzione donna secondo quando predisposto dalla legge di Stabilità 2016, gli assegni pensionistici che dovrebbero essere liquidati entro la fine del 2018 si aggirerebbero sui36.050: secondo i calcoli del Governo, 3.250 donne hanno già maturato il diritto all’opzione entro la fine del 2015, ma smetteranno di lavorare solo nei prossimi anni.

Domanda di pensione: si può riscattare il periodo di maternità?

L’esperto risponde anche ad una seconda domanda della lettrice relativa al riscatto della maternità. Infatti, avendo utilizzato nel 1990 cinque mesi di maternità obbligatoria, la lavoratrice chiede se, ai fini dell’accredito figurativo per la pensione, la maternità sia conteggiata in automatico (come avviene per il servizio militare) oppure se si renda necessaria la presentazione di un’apposita domanda all’Inps.

A tal proposito, l’esperto del quotidiano risponde che, se la maternità è già stata indennizzata dall’Inps, non è necessario presentare alcuna domanda poiché l’accredito viene fatto in automatico. Diversamente, se la lavoratrice non è stata indennizzata, occorre fare domanda presentando i documenti che testimonino lo stato di gravidanza e la nascita.