La valutazione dei titoli nell'ambito del concorso a cattedra, le cui prove scritte si svolgeranno alla fine del prossimo mese di aprile, rappresenta uno dei nodi più intricati da sciogliere: si è parlato molto, nelle scorse settimane, dei punteggi attribuiti agli anni di servizio (estremamente miseri o troppo generosi, a seconda dei punti di vista) e il compromesso raggiunto è stato quello di valutare ciascun anno di esperienza con il punteggio di 0,70. C'è un'altra questione che, semmai, andrebbe considerata e che non è certamente di secondaria importanza: secondo quanto indicato nel bando di concorso, l'anno verrebbe ritenuto 'valido' ai fini della valutazione solo se il servizio si riferisse ad un periodo di 180 giorni continuativi.
Scuola, concorso 2016: anno di servizio 'valido' solo se i 180 giorni sono continuativi?
Orizzonte Scuola ha pubblicato una lettera scritta da Silvia Baglini, insegnante precaria, all'interno della quale viene espressa tutta la propria preoccupazione per questa normativa che, se confermata, prendendola cioè alla lettera così come indicata nel bando di concorso, sarebbe altamente ingiusta e penalizzante. Non solo i supplenti non possono godere dei permessi retribuiti come i colleghi di ruolo, spiega l'insegnante: per di più, nel caso si dovesse interrompere il servizio anche solo per un giorno, arriverebbe pure la 'beffa' della 'perdita' di un anno di servizio in sede di partecipazione al concorso?
Miur spieghi nelle FAQ questo aspetto della valutazione del servizio
Sarebbe una cosa insensata, denuncia l'insegnante continuando la propria lettera, perchè il Ministero dell'Istruzione dovrebbe spiegare per quali ragioni un solo giorno di permesso, chiesto probabilmente per un motivo anche grave, dovrebbe influire sulla continuità didattica del servizio reso da un supplente.
La speranza è quella che il Miur possa rivedere (o comunque precisare attraverso le FAQ) i contenuti di tale normativa, anche perchè la validità di uno o più anni di servizio andrebbe ad influenzare non poco il punteggio di ciascun candidato al prossimo concorso.