In un intervento in Commissione Cultura al Senato il ministro Giannini fa il punto sul concorso Scuola 2016, sul valore della lingua inglese per la prova, sul funzionamento delle graduatorie, il concorso per gli insegnanti di sostegno e la rivalutazione delvalore del servizio. Ecco le parole del ministro punto per punto.

Giannini e concorso scuola 2016: le parole del ministro

Il ministro Giannini ha ricapitolato alcuni punti saldi per il concorso scuola 2016: le prove di concorso riguarderanno anche il sostegno e per la prima volta saranno differenziate in relazione agli ordini e ai gradi scolastici, con l'obiettivo di promuovere dei professionisti specializzati.

Sulle graduatorie del concorso scuola 2016, molto discusse, il ministro ha ribadito che la loro validità sarà di tre anni a decorrere dal prossimo e che le graduatorie stesse andranno tuttavia a perdere efficacia dal prossimo concorso per la scuola.

Già da mesi si parla inoltre delle prove di esame per il concorso scuola; il ministro Giannini nel suo intervento nella VII Commissione al Senato ha ribadito che in linea di massima le prove saranno meno nozionistiche e maggiormente orientate alla valutazione di conoscenze e competenze didattiche e metodologiche. Questi elementi, ha precisato il ministro, "saranno acquisiti nella versione finale delle bozze" per il concorso.

Laconica la risposta del ministro dell'Istruzione in merito alle richieste di una rivalutazione del valore del servizio in relazione alla valutazione del punteggio delle abilitazioni conseguite dai futuri docenti.

Stefania Giannini in proposito si è limitata ad affermare che i titoli di servizio saranno riconosciuti.

L'importanza della conoscenza della lingua inglese per il concorso scuola 2016 è stata al centro di durissime polemiche nelle ultime settimane. Le parole del ministro al riguardo cercano di tranquillizzare gli aspiranti docenti.

Il ministro ha dichiarato l'intenzione di far sì chela lingua straniera resti un elemento di valutazione "tenendo conto della differente formazione dei candidati", aggiungendo che i quesiti "non saranno necessariamente a risposta aperta", fattore questo che destava non poche preoccupazioni. Il ministro ha concluso come segue: "faremo in modo che non sia una competenza dirimente per ottenere il minimo del punteggio necessario per superare il concorso". Parole che tranquillizzano quindi solo fino a un certo punto i tanti aspiranti docenti preoccupati dal valore attribuito dal ministero alla conoscenza della lingua straniera,