La questione legata alla chiamata diretta dei docenti è di strettissima attualità alla luce del nuovo contratto mobilità docenti 2016/7, sottoscritto nella giornata di ieri, mercoledì 10 febbraio, dal Ministero dell'Istruzione e dai rappresentanti dei sindacati confederali (Gilda esclusa). L'onorevole Luigi Gallo, capogruppo del Movimento Cinque Stelle alla Commissione Cultura, Scienza e Istruzione, ha pubblicato un post contro il 'governo della paura e dell'obbedienza', mettendo in evidenza come questo pericolo si stia spostando anche all'interno della Scuola.
Pur dimostrandosi d'accordo sul fatto che i docenti fannulloni ed incapaci debbano andarsene dalla scuola, l'onorevole Luigi Gallo, lui stesso docente dal 2005, ritiene che non sia possibile accettare il fatto che un insegnante debba essere spostato di scuola ogni tre anni, buttato qua e là come se fosse una pedina in mano al dirigente.
Buona Scuola ultime news giovedì 11 febbraio 2016: 'Eliminare questa schifezza della chiamata diretta'
Luigi Gallo ritiene che il governo debba 'Eliminare la schifezza che c'è nella Buona Scuola, ovvero la chiamata diretta dei docenti attraverso il dirigente. Io sono stato un docente e sono stato in diverse scuole: ho conosciuto un dirigente che non gradiva la mia presenza perchè voleva assumere il docente del proprio territorio, ho anche conosciuto un dirigente a cui non piacevo perchè avevo la camicia fuori dai pantaloni o, in generale, trovava da ridire su come ero vestito.
Ho conosciuto, però, anche dei bravi dirigenti che, naturalmente, si occupavano della comunità scolastica. Possiamo mettere nelle mani dei dirigenti, senza un criterio, la possibilità di scegliere i docenti secondo quello che loro credono sia il 'meglio' senza la trasparenza che dovrebbe essere quella della Pubblica Amministrazione?' Questa la domanda che si pone il deputato pentastellato.
Scuola, chiamata diretta docenti: Gallo 'Fermiamo questo scempio'
'Come al solito, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, nonchè segretario del Partito Democratico, deve anche costruire il suo modello, quello che sta costruendo per la Costituzione, per questo Paese, anche all'interno della scuola, dove c'è un uomo solo a decidere e ci dobbiamo affidare alla buona sorte: se quell'uomo è capace avremo una scuola di qualità in un determinato territorio, se quell'uomo, invece, è un incapace, invece, avremo mancanza di diritti per gli studenti, per i genitori che stanno all'interno di quella platea scolastica e non garantiamo il servizio pubblico uniforme su tutto il territorio. Avete una possibilità, fermiamo questo scempio'.