C'è un invisibile braccio di ferro in atto traMiur e sindacati per il nuovo contratto mobilità docenti 2016/7: un'altra questione difficile da risolvere soprattutto per il nodo legato alla chiamata diretta da parte dei dirigenti scolastici. I tempi sono strettissimi e al Dipartimento della Funzione Pubblica si sta già provvedendo alla stesura dell'ipotesi di contratto in modo tale da rispettare i tempi previsti per la presentazione delle domande. I sindacati sono convinti di poter strappare all'amministrazione centrale delle deroghe importanti alla tanto contestata normativa contenuta nella legge 107, ma l'impressione è che il Miur non abbia alcuna intenzione di cedere le armi: tutto ciò avrebbe il valore di una sconfitta e il governo ha già dimostrato ampiamente, nel recente passato, tutta la propria cocciutaggine nel difendere il proprio (discutibile) operato.

Contratto mobilità docenti ultime news 6 febbraio: sindacati-Miur, una partita a scacchi

Il Miur, per adesso, tace ma non per questo i sindacati possono confidare nel famoso proverbio che recita 'Chi tace acconsente', soprattutto per quanto riguarda la chiamata diretta e la titolarità su ambiti territoriali. L'obiettivo delle sigle confederali è quello di maneggiare con cura la 'patata bollente' attraverso una sequenza contrattuale successiva al nuovo contratto di mobilità, proprio perchè si ritiene inaccettabile consegnare nelle mani dei dirigenti scolastici la responsabilità di effettuare le chiamate.

Mobilità docenti 2016/7: la titolarità su scuola diventerà un 'lusso'

Ammesso e non concesso che il Miur possa accettare, alla fine, una soluzione di questo genere, si verrà, comunque, a creare una situazione di evidente disparità di trattamento tra docenti.

Una cosa sembra ormai certa: sempre meno insegnanti riusciranno ad ottenere la titolarità su Scuola, con l'inevitabile rischio che si venga a creare un vero e proprio 'fossato' tra chi riuscirà a conseguire quello che oramai è da considerarsi un 'privilegio' e chi, invece, sarà destinato, secondo l'esito finale della propria domanda di mobilità, agli ambiti territoriali con ulteriori 'sotto discriminazioni' a seconda dell'anno di assunzione e delle modalità.