Dopo l'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del disegno di legge delega sul pacchetto che prevede il riordino di tutte le prestazioni assistenziali e la lotta alla povertà, a lanciare l’allarme è stata per prima la Spi CGls. Infatti, benchè l’obiettivo del Governo siaquello di mettere mano con un intervento riformatore al sistema delle politiche sociali, a prima vista il Ddl appena approvato nasconde più ombre che luci. Innanzitutto perché la razionalizzazione della normativa in materia di prestazioni assistenziale rischia di trasformarsi in breve in una sorta di penalizzazione, comportando dei notevoli e iniqui tagli.
La revisione assistenziale riguarda nello specifico 5 tipi di prestazioni: l’assegno per il nucleo familiare con tre o più figli minori, l’assegno sociale, la pensione di reversibilità, l’integrazione al minimo e la maggiorazione sociale del minimo. Il ddl dell’Esecutivo nello specifico prevede che tutte le prestazioni assistenziali saranno legate ad un unico parametro, cioè l’Isee del nucleo familiare e la pensione di reversibilità rientrerà tra le prestazioni assistenziali.
Effetti del ddl del Governo sulla pensione di reversibilità
Ne consegue che trasformazione della pensione di reversibilità in prestazione assistenziale limiterà la possibilità di accedervi a molti vedovi, proprio perché l’accesso non sarà più legato al reddito individuale.
L’Isee infatti è un indicatore che “misura” la ricchezza della famiglia. Nell’Isee rientra quindi tutto il patrimonio di ciascun soggetto ( anche se non convivente) del nucleo familiare. In esso confluiscono anche gli immobili posseduti (case e terreni) anche se infruttuosi e i soldi depositati in un conto corrente o in un libretto postale.
L’introduzione di un principio universalistico per l’accesso alle prestazioni comporterà quindi che la reversibilità verrà riconosciuta solo alle persone che hanno un reddito bassissimo, quasi pari azero. Ad essere colpite saranno inoltre soprattutto le donne, che sono le principali beneficiarie della prestazione legata al versamento dei contributi da parte del defunto.
Esse infatti hanno un'età media più alta rispetto a quelle degli uomini. Le penalizzazione in tale caso però potrebbe essere doppia perché esse hanno una pensione media di solito inferiore a quella degli uomini. Inoltre anche chi convive con un figlio che percepisce un minimo di reddito non potrà ricevere la reversibilità
Effetti del ddl sulle altre prestazioni previdenziali
Riguardo le altre prestazioni anche qui chi supera una determinata soglia Isee potrà dire addio anche alla quattordicesima, all’assegno sociale e all’integrazione al minimo della pensione. Basta anche in tali casi possedere una casa, terreni o del denaro in banca per rimanere esclusi da tale trattamento. Le uniche prestazioni a restare escluse da ogni intervento sono, quelle già in essere e l'assegno di assistenza mensile e le Pensioni di invalidità. Tale revisione interessa quindi solo quelle che saranno concesse solo dopo l’entrata in vigore della riforma.
Le conseguenze di un riordino delle prestazioni assistenziali basato sull’Isee potrebbero essere davvero devastanti proprio perchè tiene conto non del reddito effettivo, ma di un reddito che in alcuni casi di fatto non c’è, come quello relativo al patrimonio sterile. Non per ultimo occorre sottolineate che le critiche sono state anche indirizzate a parte del Il disegno di legge delega sul contrasto alla povertà il quale prevede interventi piuttosto esigui a e limitati solo alle famiglie con minori. Per aggiornamenti sul tema cliccate su Segui.