Il nuovo Disegno di Legge del governo propone misure severe per quanto riguarda le pensioni di reversibilità: in sostanza non saranno più delle prestazioni previdenziali ma diventeranno di natura assistenziale. Inoltre, gli assegni di reversibilità saranno legati al reddito Isee, ossia al reddito della famiglia e non più a quello individuale, privando di questo dirittomigliaia di vedove (soprattutto donne in quanto la loro età media è superiore a quella degli uomini). Per fare chiarezza, la reversibilità è la pensione erogata agli eredi del pensionato o del lavoratore deceduto che ovviamente ha maturato i requisiti per godere di tale prestazione ed è ovvio che legandola al reddito Isee molti anziani che hanno un piccolo conto in banca o la casa di proprietà non rientreranno più tra gli aventi diritto.
Basta che una vedova abbia un figlio che percepisce un piccolo reddito da lavoro (può anche non essere convivente!) che automaticamente il reddito familiare supera la soglia entro la quale è previsto l'assegno di reversibilità.
Ovviamente i sindacati hanno reagito duramente a questa misura del governo Renzi e ci sono state contestazioni durissime a cominciare dal segretario della Spi-Cgil Ivan Pedretti che ha parlato di beffa per i diritti acquisiti di molti pensionati dopo tanti anni di dure battaglie su questo tema. Anche Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera, ha criticato il ddl del governo, affermando che è inaccettabile; addirittura Matteo Salvini, segretario della Lega, ha parlato di governo che frega migliaia di vedove, rubando i contributi versati con sacrificio per anni ("Un governo che fa cassa sui morti fa schifo", queste le parole esatte di Salvini).
Il senatore di FI, Maurizio Gasparri, ha affermato che con il taglio delle Pensioni di reversibilità il governo stravolge ogni principio di giustizia sociale, soprattutto se si considera che nel disegno di legge è stata prevista la pensione per le coppie omosessuali e si tolgono poi le pensioni ai vedovi eterosessuali.
È bene precisare che il ddl delegacontro la povertà prevede il riordino di diverse prestazioni sociali tra le quali l'Asdi (assegno di disoccupazione), il sostegno all'inclusione attiva (Sia) che è un sostegno non solo di natura economico alle famiglie in condizioni di povertà ed, infine, l'assegno sociale, meglio noto come pensione sociale.