La legge 107 e i suoi 'effetti deleteri' che si fanno già sentire negli ambienti scolastici è stata al centro della discussione della 'due giorni' organizzata a Napoli da Flc-Cgil, comitato Lip Scuola, Cobas, Gilda e Unicobas oltre ad altre associazioni, sabato 6 e domenica 7 febbraio 2016, presso la Sala del Capitolo (San Domenico Maggiore): l'obiettivo era quello di organizzare l'azione legata aireferendum contro la riforma voluta dal governo Renzi ed, in particolar modo, l'abrogazione di alcuni punti contenuti nella legge 107 approvata lo scorso mese di luglio.

Ultime news scuola, lunedì 8 febbraio 2016: referendum contro legge 107

Come riportato dal sito 'Tecnica della Scuola', appare ormai chiaro che i quesiti referendari saranno quattro e riguarderanno le seguenti questioni: il progetto alternanza-lavoro, il comitato di valutazione, lo School Bonus e la chiamata diretta dei dirigenti scolastici, un punto, quest'ultimo, particolarmente 'sentito' anche in ottica rinnovo contratto mobilità.

Naturalmente, si tratta soltanto del primo 'mattoncino' dell'edificio da costruire, visto che ora arriverà la parte più impegnativa, quella legata alla raccolta delle firme, oltre alla definizione del testo della nuova legge di iniziativa popolare sulla scuola.

Referendum contro punti critici Buona Scuola: non mancheranno gli ostacoli

Senza dubbio, si tratta di un'azione che richiede il massimo impegno nella consapevolezza che non mancheranno gli ostacoli, durante il cammino delle diverse proposte referendarie: per arrivare all'auspicato successo, infatti, bisognerà soprattutto riuscire a 'trascinare' alle urne i cittadini italiani, già poco propensi ad esprimere il proprio voto in occasione dei referendum popolari; tra l'altro l'astensionismo, anche per quanto riguarda il voto delle elezioni politiche, si è fatto particolarmente sentire negli ultimi anni.

Per tale ragione, si sta pensando di affiancare alla campagna referendaria riguardante il tema scuola anche altre campagne inerenti ad altri argomenti che possano 'stuzzicare' i 27 milioni di cittadini aventi diritto al voto a recarsi alle urne.

Prima di ciò, però, bisognerà correre nella raccolta delle firme necessarie per la richiesta dei referendum (il termine massimo sarà il mese di settembre) senza dimenticare che la Corte Costituzionale, poi, dovrà esprimere il proprio giudizio favorevole in merito ai quesiti popolari. Il comitato referendario si augura che tutto possa andare per il verso giusto e che si possa arrivare all'obiettivo preposto.