L'attuale busta pagaa breve diventerà un reperto archeologico, scomparirà la voce "scatto di anzianità"gli aumenti di stipendiointeresseranno nuove voci. Le aziende non dispongono di molte liquidità, ma nemmeno possono permettersi di lasciarsi sfuggire lavoratori talentuosi perchénon gratificati dal proprio salario, cosìstudianonuove forme di retribuzione che riguardano diversi benefit confezionati su misura per soddisfare le esigenze dei propri dipendenti. Si chiama Total Reward Statement, ossia lo stipendio su misura.
Di cosa si tratta?
Si tratta di un pacchetto retribuito che prevede la presenza di benefici per ciascun dipendente che vanno a comporre le voci di retribuzione.
Oltre alla presenza dello stipendio, delle integrazioni pensionistiche e incentivi compariranno per la prima volta i benefit, scelti dal dipendente secondo le sue necessità personali. Nel corso del rapporto lavorativo alcune voci potrebbero scomparire dalla busta paga e essere sostituite da altre in base alla crescita professionale del dipendente. Necessità familiari, corsi professionali, aggiornamenti ed altro saranno evidenziati sul documento in maniera trasparente.
L'Italia si muove a fatica
Mentre negli altri paesi il nuovo metodo di concepire lo stipendio ha preso visibilmente piede, in Italia il programma retributivo si sta affermando ma a rilento. Il 37% delle aziende mondiali utilizzano il Total Reward Statement per elaborare mensilmente la retribuzione dei propri dipendenti a fronte del 33% delle imprese europee e del 3% di quelle italiane.
Cosa includono i benefit
Le aziende cheaderiscono al nuovo stipendio su misura presentano pacchetti contenenti benefit maternità, che includono contributi per sostenere le spese di asilo nido, baby sitter ed altro; benefit che interessano aggiornamenti professionali come corsi di lingue, corsi di informatica; benefit a favore dell'assistenza sanitaria, come casa di ricovero per anziani; benefit riconosciuti per corsi e vacanze, come campus per giovani e figli di dipendenti.
In Europa il 35% ricorre ai benefit. Solo il 18% delle aziende li proponead alcune categorie di dipendenti. Il 47% manifestano un totale disinteresse. In Italia la situazione non è migliore: solo il 12% delle aziende li propone in maniera sistematica, il 14% riguarda alcune categorie di personale, la stragrande maggioranza dilavoratori(74%) non ne usufruisce per niente.