Fidarsi è bene non fidarsi è meglio, soprattutto quando si tratta di un argomento delicato come le pensioni. La crisi economica ha messo in ginocchio molte imprese e qualcuno per riuscire a non fallire è stato costretto, suo malgrado, a non versare i contributi ai propri dipendenti. Nel periodo dal 2010 a 2012 i contributi non versati all'Inps sono cresciuti del 21% e il debito delle imprese è più che raddoppiato. I dati del 2012 riportano una crescita del 44% dei contributi non versati ai lavoratori da parte del settore dell'industria e leggermente meno in quello dell’artigianato, che arriva al 10%.

Nel caso in cui i contributi siano stati versati regolarmente il problema non si pone, ma se invece vi fosse qualche mancanza gli scenari possibili sono due, nessuno dei quali drammatico, ma comunque prima si risolve la questione e meglio è.

Come controllare se i propri contributi sono in regola

La cosa più semplice da fare è quella di verificare la situazione contributiva sulla busta paga oppure nell'estratto conto dell'Inps. Si può andare in una sede Inps personalmente oppure collegarsi sul sito Internet, registrarsi e accedere alla propria area personale. Sul sito sono disponibili tutte le informazioni per poter ricevere il Pin per accedere alla propria situazione INPS. Qui si può controllare tutto e se ci accorgesse che qualcosa non è in regola le possibilità sono due: i contributi non versati rientrano negli ultimi cinque anni o il periodo contributivo mancante risale ad oltre cinque anni fa.

Cosa fare quando i contributi Inps non sono in regola

Se i contributi versati risalgono a meno di cinque anni fa basta informare immediatamente l’Inps e l'Agenzia delle Entrate che si occuperanno di contattare il datore di lavoro e prendere i dovuti provvedimenti. La situazione è più complicata se i contributi non versati sono di un periodo maggiore di cinque anni, perché ormai sono caduti in prescrizione.

Teoricamente sarebbero anni di lavoro buttati al vento, invece è possibile fare qualcosa anche in questo caso, sebbene il procedimento sia più lungo e complicato, ma è previsto dall'articolo 2116 del Codice Civile. Il lavoratore può citare in giudizio il datore di lavoro e richiedere un risarcimento danni oppure chiedere il riscatto dei contributi, come stabilito dall'articolo 13 della legge 1338. Purtroppo si tratta di procedure complesse e laboriose per le quali è bene rivolgersi ad un patronato.