Il 24 marzo il Tar del Lazio ha accolto le istanze cautelari dell'avvocato Francesco Leone aventi ad oggetto il concorso per il reclutamento di 892 funzionari dell'Agenzia dell'Entrate. L'iter è stato lungo e non certo semplice, data anche la 'veemente' risposta dell'agenzia che, come ha comunicato lo studio legale, ha minacciato 'querele per lesione di immagine'. Tuttavia i 150 ricorrenti hanno creduto nell'operato dell'avv. Leone, accompagnato dal suo team di professionisti, e ora potranno accedere alla terza prova del bando, ovvero il tirocinio pratico.

Concorso Agenzia delle Entrate: irregolarità nel bando?

Secondo lo studio legale Leone, sono state riscontrate numerose irregolarità nel bando del concorso Agenzia delle Entrate, oltre che nella procedura concorsuale delle 'prime prove'. In particolare, nel bando si specificava che per superare le prove oggetto d'esame bisognava raggiungere un punteggio minimo di 24/30. A ciò bisogna aggiungere che era stato indicato un doppio canale di sbarramento: 'il quintuplo dei posti messi al bando per la prima e del 30% per la seconda'. Inoltre, al termine della procedura concorsuale non era prevista la formazione di una graduatoria unica nazionale.

Lo studio legale per i suoi ricorsi ha ovviamente fatto riferimento alle norme contenute nel testo unico dei concorsi pubblici, il D.P.R.

487/1994. Quest'ultimo rappresenta, infatti, un punto di riferimento per qualsiasi concorso pubblico, tanto che il Consiglio di Stato, Sezione Seconda, Adunanza di Sezione del 20/04/2011, ha dichiarato che i suoi principi di par condicio, di trasparenza e della monitorabilità devono essere applicati a tutti i concorsi delle pubbliche amministrazioni.

Nel D.P.R. 487/94 viene indicato che la soglia minima di idoneità nel pubblico impiego è di 21/30 e non di 24. Nel testo unico, inoltre, non si fa riferimento al doppio canale di sbarramento presente invece nel bando. Infine, sempre nel testo unico dei concorsi pubblici è stato violato l'art. 3 in quanto non sono state preventivamente indicate le materie oggetto d'esame.

Alla luce di quanto deciso dai giudici del Tar, quindi, risulta priva di fondamento la tesi dell’Agenzia sulla derogabilità del testo unico per i propri concorsi. Anche gli enti pubblici che godono di una particolare autonomia sono tenuti al rispetto della normativa di riferimento in materia di concorsi. Questo il principio storico ribadito dalla giustizia amministrativa.

Aspetti critici riscontrati durante le prove

Oltre alle sopra citate, e non uniche, irregolarità presenti nel bando del concorso dell'Agenzia delle Entrate, si sono ravvisati altri aspetti critici. In particolare, il test è stato affrontato in giorni diversi, quindi la prova oggetto d'esame per quanto simile non hanno potuto presentare lo stesso grado di difficoltà.

Sarebbe stato auspicabile preparare delle apposite sedi dislocate per permettere ai candidati di sostenere medesima prova. Inoltre, è stata sottolineata una mancanza di idonea strumentazione tecnica per i controlli. Ora lo studio legale di Francesco Leone auspica che in futuro possano essere bandite selezioni pubbliche che rispettino la legge e che l'Amministrazione possa 'rispettare i principi affermati dalla giurisprudenza'.

Alla luce di quest’ultima pronuncia del Tar, altri 150 candidati si unisco agli altri colleghi che nei mesi scorsi avevano già iniziato il tirocinio pratico. Quando tale periodo si concluderà, si svolgeranno le prove orali e verranno selezionati i migliori 892 candidati. Per rimanere aggiornati sui concorsi pubblici attivi, seguiteci.