L'Inps è intervenuta con la recente circolare n. 47 dello scorso 3 marzo per chiarire le modalità di richiesta dell'indennità di disoccupazione (Asdi 2016) anche ai fini della maturazione dei requisiti per la pensione anticipata o di vecchiaia. Nello specifico, potranno richiedere l'Asdi i contribuenti che già abbiano ottenuto la Naspi per il 2015 e non siano attualmente occupati.

Dovranno essere, inoltre, in situazione di bisogno e nel nucleo familiare dovrà essere presente almeno un minorenne oppure (o in aggiunta) il richiedente deve aver già compiuto i 55 anni di età, ma senza aver maturato i requisiti per andare in pensione anticipata o di vecchiaia. La domanda per l'Aspi va presentata tramite il sito dell'Inps, il call center dedicato o servendosi dei servizi del patronato, entro i 30 giorni successivi al termine della fruizione della Naspi. Ricordiamo che nel 2016 sono cambiati i requisiti di età per la pensione anticipata: a partire dallo scorso 1° gennaio, occorrono quattro mesi in più di contributi, senza considerare l'età anagrafica.

Pertanto, gli uomini potranno andare in pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi, le donne con un anno di contributi in meno. Incrementi dovuti alla maggiore speranza di vita si registrano anche per le pensioni di vecchiaia: l'età minima sale a 66 anni e sette mesi per i lavoratori del settore pubblico, mentre per le lavoratrici del privato occorrono 65 anni e sette mesi. Infine per le autonome l'età minima è fissata a 66 anni ed un mese. Non ci sarà alcuna distinzione a partire dal 2018: tutti andranno in pensione con un'età minima di 66 anni e sette mesi ed almeno venti anni di contributi. 

Pensioni anticipate: vanno incluse disoccupazione e malattia?

I requisiti sopra descritti sono gravosi soprattutto per i lavoratori precoci che, avendo iniziato a lavorare (e a versare contributi figurativi) ben prima dei 18 anni, si ritrovano con una vita lavorativa ben più lunga delle altre categorie di lavoratori.

In tal senso è utile domandarsi se i versamenti che sono visualizzabili sull'estratto contributivo del sito dell'Inps sono da considerarsi utili ai fini della pensione anticipata (o di vecchiaia) e se sono già comprensivi dei periodi di malattia, di disoccupazione e del servizio militare. In caso negativo, recuperare questi periodi vorrebbe dire allungare, ulteriormente, gli anni di lavoro dovuti. Dopo l'entrata in vigore della riforma Fornero, l'Inps chiarì che per poter raggiungere la pensione anticipata erano necessari 35 anni di contributi, versati a qualunque titolo.

Contributi Inps: come considerarli per l'uscita anticipata e la pensione di vecchiaia

Tuttavia, per i lavoratori in questione che hanno versato contributi già precedentemente al 31 dicembre 1995, l'indennità di disoccupazione (Aspi, mini-Aspi e, per estensione, Naspi e Asdi), è utile per il calcolo dell'assegno pensionistico, ma non per raggiungere l'età minima per la pensione anticipata.

Pertanto, un lavoratore che abbia conteggiato nei 42 anni e dieci mesi anche 8 anni tra disoccupazione e malattia avrà, in realtà, 34 anni e dieci mesi di versamenti e dovrà lavorare ancora due mesi per poter raggiungere i 35 anni di contributi minimi. Il periodo di servizio militare, ma anche quello di congedo di maternità sarà, invece, pianamente valido. Per la pensione di vecchiaia, infine, se i requisiti dovessero essere raggiunti prima della maturazione della pensione anticipata, occorre considerare tutti i periodi contributivi per intero.