Con il decreto legislativo numero 201 del 2011, meglio noto come la riforma Fornero, sono conosciuti sia i requisiti di età che quelli di versamenti contributivi che i lavoratori sono chiamati a maturare per l’uscita da lavoro in anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia, ovvero per conseguire la pensione anticipata. In questa guida tratteremo le pensioni anticipate calcolate con il sistema contributivo puro riguardante sia i lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato che i lavoratori autonomia i quali, al termine del 1995, non avevano ancora alcuna anzianità contributiva perché la loro assunzione o l’inizio dell’attività autonoma è avvenuta a partire dal 1° gennaio 1996.
Per questi contribuenti sono necessari almeno venti anni di contributi versati e il raggiungimento di determinate età che illustreremo di seguito: il calcolo può essere effettuato anche tramite una verifica della propria data di nascita.
Pensioni anticipate dal 2016 al 2018: requisito dell'età anagrafica
Inoltre, i requisiti di età sono fissati fino al 2050 ed anche oltre e variano in aumento in base all’incremento della speranza di vita di lavoratori e lavoratrici stabiliti dagli indici dell’Istat: nell’attuale triennio, 2016, 2017 e 2018 si potrà andare in pensione anticipata al compimento dei 63 anni e sette mesi ma, naturalmente, varierà, per ciascun anno, la data di nascita. Pertanto chi nel 2016 vorrà andare in pensione anticipata dovrà aver versato i 20 anni di contributi e compiere i 63 anni e 7 mesi entro il prossimo 31 dicembre: il requisito dell’età è soddisfatto perciò dai lavoratori nati entro il 1° giugno del 1953, mentre per gli anni 2017 e 2018, la data di nascita massima dovrà essere, rispettivamente, il 1° giugno del 1954 ed il 1° giugno del 1955.
Uscita anticipata da lavoro: quali saranno i requisiti dal 2019 al 2050
Procediamo con la verifica del requisito dell’età fino al 2050 ricordando che, tra parentesi, indichiamo la data di nascita massima per il raggiungimento del diritto alla pensione anticipata. A partire dal 2019 l’aggiornamento dell’età minima avverrà ogni due anni: pertanto, nel 2019 (01/02/1956) e nel 2020 (01/02/1957) occorreranno 63 anni e 11 mesi per la pensione anticipata. Dal 2021 al 2028 l’incremento dell’età anagrafica passa da quattro mesi a tre: pertanto, il requisito è soddisfatto per il 2021 (1/11/1957) e 2022 (01/11/1958) a 64 anni e due mesi, per il 2023 (01/08/1959) e per il 2024 (01/08/1960) a 64 anni e 5 mesi, per il 2025 (01/05/1961) e per il 2026 (01/05/1962) a 64 anni e 8 mesi, per il 2027 (1/02/1963) e per il 2028 (1/02/1964) a 64 anni e undici mesi.
Dal 2029 (1/12/1964) e 2030 (1/12/1965) l’età necessaria passa a 65 anni ed un mese e si incrementa, ogni due anni di due mesi. Pertanto, 65 anni e 3 mesi sono necessari per il 2031 (1/10/1966) e 2032 (1/10/1967), 65 anni e 5 mesi per il 2033 (1/08/1968) e per il 2034 (1/08/1969), 65 anni e 7 mesi per il 2035 (1/06/1970) e per il 2036 (1/06/1971), 65,9 per il 2037 (1/04/1972) e per il 2038 (1/04/1973), 65,11 per il 2039 (1/02/1974) e per il 2040 (1/02/1975), 66 anni e un mese per il 2041 (1/12/1975) e per il 2042 (1/12/1976), 66 anni e tre mesi per il 2043 (1/10/1977) e per il 2044 (1/10/1978), 66 anni e cinque mesi per il 2045 (1/08/1979) e per il 2046 (1/08/1980), 66,7 per il 2047 (1/06/1981) e per il 2048 (1/06/1982) e 66 anni e 9 mesi per il 2049 (1/04/1983) e per il 2050 (1/04/1984).