Cosa potrebbe accadere alle pensioni degli italiani se il governo dovesse decidere il taglio delle tasse compensando le perdite con icontributi previdenziali? Lo studio è stato pubblicato in questi giorni dal quotidiano Libero e parte dal progetto allo studio del Governo (il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti ha smentito questa ipotesi)che le nuove assunzioni a tempo indeterminato possano essere compensate dalla minore contribuzione dei datori di lavoro a favore dei lavoratori che passerebbe dal 33 al 27 per cento, perdendo, quindi, sei punti percentuali.

Lo studio del quotidiano è stato affidato al Antonietta Mundo che fino a due anni fa si occupava delle proiezioni nei decenni delle pensioni per conto dell'Istat e che aveva calcolato i possibili risparmi, poi confermati, della riforma Fornero, pari ad 80 miliardi di euro tra il 2012 ed il 2021.

Pensioni di vecchiaia, qual è l'andamento retribuzioni-contributi fino al 2057?

Le variabili sulle quali poggeranno le future pensioni degli italiani sono molteplici, ma si possono considerare standard la crescita dei salari per l'1 per cento e due possibili rivalutazioni del montante contributivo determinate dall'andamento del Prodotto interno lordo dell'1 e dello 0,5 per cento. L'effetto della sforbiciata è spiegata nel lungo termine sulle pensioni di vecchiaia che verranno elargite nel 2057 con 40 anni di contributi versati ed il compimento dei 70 anni nel 2056.

Ma per giungere al dato delle pensioni occorrerà valutare le retribuzioni attuali e il possibile taglio contributivo dal 33 al 27 per cento concesso ai datori di lavoro. Per chi attualmente percepisce una retribuzione mensile lorda di 1.500 euro, con la rivalutazione dell'1 per cento dei salari e dello 0,5 per cento del Pil, percepirà una pensione 10.31,32 euro lordi annuale che, calandoi versamenti al 27 per cento diventerà 8.428,35. La perdita di pensione sarà di 1.872 euro che aumenteranno ad oltre 3 mila euro per chi ha una retribuzione attuale di 2.500 euro mensili (pensione di 17.000 euro annuali circa con il 33 per cento e di 14.000 con il 27 per cento di contributi) e a 4.300 euro per chi ne percepisce 3.500 (pensione di 24.000 euro al 33 per cento e di 19.700 euro al 27 per cento).

Pensioni giù fino al 18% per tagliare le tasse del 6%

Più marcata è la perdita delle pensioni se queste variabili rimangono constanti ed il solo Pil aumenta all'1 per cento: per chi percepisce attualmente una retribuzione di 1.500 euro mensili, avrà una pensione di 11.356 euro se i versamenti saranno pari al 33 per cento e di 9.291 euro se i contributi saranno del 27 per cento. La perdita sarà di oltre duemila euro e salirà a 3.400 per chi oggi ha una retribuzione di 2.500 euro mensili (18.900-15.500 euro) e a 4.800 euro per chi oggi ha una retribuzione di 3.500 euro mensili (26.500-21.700). Il taglio sulle pensioni, in quest'ultimo caso, salirà addirittura al 18 per cento.