"Mi pare che siamo sulla buona strada e che, soprattutto, la riforma si possa fare", ha commentato così il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano,la volontà di rimettere mano sull'argomento Pensioni, dopo una lunga battaglia iniziata nel 2013. Come affermato dal deputato del Partito Democratico, quindi, la riforma sulle pensioni potrebbe essere fatta entro la fine dell'anno. Si tratta di un argomento molto delicato che, potrebbe garantire una maggiore flessibilità in uscita dal lavoro.

Raggiungere un accordo politico sul ddl n.857

Lo stesso Damiano assieme alla deputata del Pd Maria Luisa Gnecchi e al Sottosegretario dell'Economia Pier Paolo Baretta ha presentato una proposta di legge riguardante i cosiddetti pensionamenti flessibili, che al momento sembra la più accreditata. Tuttora la Commissione Lavoro alla Camera, infatti, sta lavorando in sede di Comitato Ristretto per raggiungere un accordo politico sul ddl n. 857 condiviso dalla maggior parte delle forze politiche ed arrivare ad un testo da sottoporre all'esecutivo.

Come è noto, la proposta incamerata in Commissione, prevede la possibilità di uscire a partire dai 62 anni di età e 35 anni di versamenti contributivi pena una riduzione massima dell'8 % sull'assegno pensionistico.

I lavoratori precoci, invece, potrebbe uscire dal lavoro dopo il raggiungimento della Quota 41 indipendentemente dall' età anagrafica e senza penalizzazioni. Resta comunque il fatto, la necessità di favorire lo sblocco del turnover e quindi, incentivare l'occupazione tra i giovani con il cosiddetto ricambio generazionale: anche questo resta una maggiore priorità per la Commissione Lavoro alla Camera.

Damiano chiede l'aiuto dell'Inps

"Ci aspettiamo quindi il sostegno dell'Inps in questa battaglia che può favorire l'occupazione dei giovani e che sarà la nostra priorità del 2016", ha spiegato Damiano chiedendo l'ausilio dell'Istituto di Previdenza e ricordando la necessità di intervenire sullo stop alle ricongiunzioni onerose e sul famigerato tema degli esodati visto che, nonostante le precedenti salvaguardie, ancora 20 mila lavoratori attendono una copertura previdenziale. Stando a quanto confermato da Cesare Damiano, quindi, una decisione potrebbe essere presa entro il 2016, ma l'ultima parola spetta al Governo.