Nella giornata di ieri Matteo Renzi è tornata a parlare della riforma Pensioni. Quali le novità? Semplicemente che il governo non si impegnerà fino a quando non potrà farlo. Chiaro. Essenziale. Protagoniste delle parole del premier a Domenica Live, nel salotto di Barbara D'Urso, l'Unione Europea e le pensioni di reversibilità. Da una parte c'è una conferma importante, quella per cui gli assegni previdenziali dei vedovi e delle vedove non verranno toccati. Dall'altra una certezza che si aveva da tempo, ufficializzata ieri dal capo del consiglio: l'Ue, ancora oggi, esercita un ruolo fondamentale nella riforma della previdenza italiana, e ogni ulteriore passo in avanti deve ricevere il semaforo verde da parte della commissione.

Se, di conseguenza, dovesse permanere lo stop, l'altolà dell'Unione, verosimilmente non dovremo più parlare di riforma ma soltanto delle proteste di lavoratori, precoci e non, contro una legge attuale, la Fornero, fortemente penalizzante per loro.

Pensioni: l'Ue e la Fornero, parla Renzi

'La legge Fornero ha fatto un po' di pasticci, per usare un eufemismo'. Parole e musica di Renzi. Nonostante ciò, il governo, come ha ammesso ieri il numero 1 della maggioranza, ha le 'mani legate'. Colpa, se così possiamo dire, dell'Unione Europea. Il primo ministro ha parlato di 'discorso aperto' e di 'disciplina sotto la lente dell'Ue', aggiungendo che l'esecutivo 'prenderà un impegno quando potrà mantenerlo'.

Dichiarazioni che non passano inosservate agli occhi di chi, da mesi, parla quotidianamente della riforma previdenziale, segnalando dichiarazioni su dichiarazioni dei politici di destra e sinistra. Sostanzialmente sono tutti d'accordo che la legge Fornero debba essere modificata, così come lo stesso ex ministro del Lavoro del governo Monti, ma lo scatto decisivo non arriva ancora.

A questo punto viene il dubbio concreto che la riforma venga rinviata ancora. Il 2016, come ricorderete, doveva essere l'anno per la flessibilità in uscita dal mondo del lavoro. Più volte Cesare Damiano ha battuto su questo punto, ricordando la promessa di Renzi. Il governo, per mantenere la parola data, dovrà con ogni probabilità, prima di convincere l'Ue, anche chiarire un punto importante, come ha sostenuto Tito Boeri qualche giorno fa, quello relativo al risparmio che, dopo i primi 4 anni, la flessibilità regalerebbe alle casse dello Stato, a fronte di una spesa iniziale.

Parole che, in tempi non sospetti, aveva pronunciato anche Damiano. A conclusione del suo discorso, l'ex sindaco di Firenze ha ribadito, ancora una volta, quanto detto già nei giorni scorsi, circa il caso delle pensioni di reversibilità, in merito alle polemiche scoppiate sulla legge delega del governo contro la povertà: 'Non si tocca la reversibilità'. Il presidente del consiglio non poteva essere più chiaro.