Lo sciopero generale indetto per venerdì prossimo, 18 marzo 2016, fa discutere soprattutto per la netta spaccatura all'interno dei sindacati: in un momento molto particolare, come quello che sta vivendo la Scuola, l'unità nell'opposizione al governo Renzi e alla sua 'Buona Scuola' sarebbe, invece, quanto mai opportuna.

L'ex leader della Fiom-Cgil, Giorgio Cremaschi ha annunciato, a questo proposito, di voler partecipare allo sciopero di venerdì prossimo: non solo, colui che per 44 anni ha militato nella Cgil, non ha perso occasione di lanciare un durissimo attacco, proprio nei confronti del suo partito.

Ultime news scuola, mercoledì 16 marzo 2016: Cremaschi attacca sindacati confederali

Come riportato da 'Tecnica della Scuola', Cremaschi ha fatto presente come il mondo del lavoro stia andando verso un disastro: 'Siamo di fronte ad una complicità e passività, da parte di Cgil, Cisl e Uil che non ha precedenti - ha sottolineato l'ex rappresentante sindacale - Renzi, Marchionne e quello che rappresenta tutto il potere economico stanno sfruttando tutta la disistima e la sfiducia verso queste organizzazioni.'

Un attacco quello di Cremaschi che non risparmia neppure il sindacalismo conflittuale e di base non è mai stato così diviso come adesso e questo sarebbe dovuto proprio al fatto che i sindacati confederali, Cgil, Cisl e Uil stanno battendo in ritirata.

Secondo l'ex leader sindacale, soloCUB, SICobas e USI-Ait, insieme a pochi altri, starebbero portando avanti la lotta; invece, oltre ai confederali, anche Cobas e Usb non starebbero facendo il loro dovere.

Cremaschi: 'Sciopero generale del 18 marzo merita riconoscimento e sostegno'

Ora bisognerà vedere quali ripercussioni potrebbe avere questa frattura sindacale in ambito referendum, perchè non bisogna dimenticare che diverse sigle sindacali, fra cui la Cgil, hanno dato il loro appoggio al Comitato promotore dei quesiti referendari che verranno presentati contro la legge 107.

Giorgio Cremaschi darà il suo 'piccolo contributo' alla manifestazione che si svolgerà a Milano in Largo Cairoli 'contro la guerra e l'attacco ai diritti sociali e del lavoro': il fatto che sia stato proclamato uno sciopero generale su questo importante e difficilissimo tema, merita sostegno e riconoscimento.