Il comitato di settore Regioni-Sanità ha approvato ieri un Atto di indirizzo per il rinnovo della convenzione di medicina generale. Sono tante le novità contenute al suo interno che potrebbe diventare operativo dopo un intervento della Sisac in tale direzione. La rivoluzione, che vede come principale beneficiario il paziente, prevede innanzitutto che lo studio del medico di famiglia possa restare aperto 16 ore al giorno, dalle 8 di mattina a mezzanotte per tutti i giorni della settimana. Invece, durante le ore notturne l’assistenza medica verrà garantita dal soccorso sanitario d’urgenza, il cosiddetto 118.

Gli ambulatori pediatrici, invece, resteranno aperti con una fascia che va dalle ore 8:00a alle ore 20:00 per 5 giorni alla settimana. Ne consegue che la continuità di assistenza sanitaria aumenta. L’obiettivo è infatti ridurre i tempi di attesa per prenotare una visita o pagare il ticket anche grazie a dei percorsi diagnostico-terapeutici certi e liberare quindi i pronto soccorsi molto spesso presi d’assalto anche se non si ha una vera emergenza.

Disponibilità ininterrotta del medico curante

Ma le sorprese non finiscono qui perché il nuovo modello di assistenza di base si propone come uno stimolo per la nascita e lo sviluppo di "maxiambulatori", in cui lavorano più medici di famiglia e dove sarà possibile fare accertamenti diagnostici poco complessi o analisi cliniche.

Oggi in Italia si contano più di800 di queste strutture, dai nomi anche molto diversi fra loro (Ucp o Case dellasalute). Qualora si dovesse firmare la nuova convenzione esse potrebbero diffondersi in tutto il territorio nazionalesalvo che poi arrivino le relative autorizzazioni regionali. Spariranno quindi i Centri unici di prenotazione (CUP) e all’interno della AFT (Aggregazioni territoriali funzionali) si creerà una specie di team medico composto da specialisti, ex guardie mediche, che lavorando in sinergia garantirà ai cittadini un’assistenza durante tutta l’intera durata della giornata.

Sparirà inoltre la distinzione tra medici di continuità assistenziale e sanitari di assistenza primaria.

Le Aft nasceranno quindi per garantire una certa continuità assistenziale senza causare un aggravio di costi. Ne nascerà una per ogni 20mila abitanti. Le funzione della AFT sarà quindi anche quella di assorbire tutti i compiti prima svolti dai CUP, proprio perché in tali studi medici si potranno sbrigare tutte una serie di operazioni.

A dirigere le AFT ci sarà un referente, selezionato tra i medici che lavorano lì, che deve avere una certa esperienza nel campo dell’organizzazione e dell’assistenza territoriale. Dal punto di vista dei finanziamenti, le risorse economiche cge prima erano destinate alla remunerazione dei fattori produttivi dagli ACN saranno trasferite in un fondo AFT. Per altre informazioni sul tema potete premere il tasto Segui accanto al mio nome.