Il 2 aprile sarà il giorno della mobilitazione nazionale voluta dai sindacati sul capitolo Pensioni. Nel frattempo, tra voci, notizie ed attività parlamentari, il tema delle pensioni tiene banco anche nei palazzi alti della politica. In Senato è stata presentata una mozione da parte del Gruppo di Forza Italia proprio sul tema previdenziale. Oltre che la flessibilità, la mozione fa tornare di attualità la sentenza della Consulta che ha bocciato il blocco della perequazione voluto dalla Fornero.
Flessibilità a costo zero per i pensionati
Il primo firmatario del testo, nonché relatore della mozione, Marco Marin, Senatore di Forza Italia, ha presentato quello che è un incitamento al Governo a mettere mano al capitolo previdenziale.
Proprio il fatto che il Governo, non abbia ancora aperto un tavolo di discussione sulla riforma delle pensioni, nonostante l’importanza che la stessa riveste per milioni di Italiani è uno dei motivi che hanno spinto i sindacati a protestare il giorno 2 aprile. La mozione di FI vuole spronare il Governo a mettere in piedi quanto prima la riforma sulla flessibilità, ma a patto che questa sia a costo zero per i lavoratori. Le proposte di cui tanto si parla, quelle che prevedono forti penalizzazioni di assegno per chi anticipi l’uscita dal lavoro, non possono essere accettate. Far pagare la riforma ai pensionati non è giusto e non troverà l’appoggio di FI, almeno sentendo le parole che hanno accompagnato la mozione.
Marin sottolinea anche il fatto che vanno alzati gli importi delle pensioni più basse, a maggior ragione dopo lo studio statistico dell’INPS che ha pubblicato allarmanti dati sul mondo delle pensioni. Infatti, secondo l’INPS, oltre 11 milioni di italiani percepiscono pensioni inferiori a 750 euro, cifra che è al di sotto dei limiti minimi di sopravvivenza.
Restituire tutto il maltolto ai pensionati
Nella mozione, si torna a parlare anche della vicenda blocco della perequazione della Fornero, della sentenza della Corte Costituzionale e del Bonus Poletti. Tutti conoscono la storia del Decreto “Salva Italia” con cui il binomio Monti-Fornero bloccò gli scatti relativi all’inflazione per le pensioni a partire da 3 volte il minimo.
La Consulta, con la sentenza n° 70 del 2015, resa effettiva con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 06 maggio del 2015, sancì che il Governo doveva sbloccare le pensioni e risarcire i pensionati per tutti gli anni di blocco. Il Bonus Poletti, come viene chiamato l’atto con cui il Governo stabilì l’entità dei rimborsi, elargì mini risarcimenti ad alcune fasce di pensionati. La pochezza degli importi erogati e la completa assenza di rimborsi a pensioni superiori a 6 volte il minimo, ha lasciato strascichi polemici, delusioni e rischio di nuovi ricorsi. La mozione di Marin chiede al Governo di rimettere mano alla vicenda, ricalcolando i rimborsi già dati e allargandone il campo di azione in modo tale che tutti i pensionati vittima di quel blocco incostituzionale, vengano risarciti completamente.